Tesina validata

Un viaggio al centro di sé. Una doppia gestazione: Nascita e rinascita

A Micol per avermi resa madre.

 

INDICE
Introduzione

  1. Una doppia gestazione
  2. La figura dell’OOM
    2.1 L’importanza di essere un operatore in continuo aggiornamento
    2.2 L’approccio
  1. Verso la consapevolezza
    3.1 Una ricerca secondo natura
    3.2 Luna e ciclicità femminile
    3.3 Disco Lunare
    3.4 Armonizzazione alla Benedizione del Grembo e riequilibrio energetico femminile
    3.5 La meditazione e la visualizzazione – apertura del primo Chakra
    3.6. Prepararsi all’attesa
    3.7 Un cristallo come amuleto
    3.8 Nota all’intero capitolo
  1. Il viaggio al centro di sé: la gravidanza
    4.1 Ascoltare attraverso la pelle
    4.2 Il Reiki – metodo Usui
    4.3 L’elemento acqua vissuto attraverso la meditazione
    4.4 Ascoltare, aprirsi alle emozioni attraverso il movimento
    4.5 Caviardage®
    4.6 Un amuleto per la gravidanza
    4.7 Nota all’intero capitolo
  2. Il parto, il punto zero 
    5.1 I Fiori di Bach
    5.2 Un amuleto per il parto
    5.3 Nota all’intero capitolo
  1. Puerperio
    6.1 Breve storia
    6.2 Rituale di chiusura del ventre e delle ossa sacre
    6.3 Il bisogno di contatto
    6.4 Un amuleto per il puerperio

Conclusione  

Glossario 

Bibliografia           

Sitografia e ispirazioni     

Ringraziamenti   

 

Gravidanza, parto e periodo della prima infanzia sono per entrambi i genitori, madri e padri, un periodo altamente sensibile.
All’improvviso possono emergere dalle profondità, a volte con grande impeto, le proprie ferite e i traumi. Ma non è solo un processo doloroso.
Anzi, questi genitori giovani hanno la possibilità di conoscere le proprie ombre e di accettarle infine per poterle integrare.
Madre e padre con un bambino piccolo possono tornare ‘interi’. E’ un periodo particolarmente ricco di opportunità per guarire”
Esther Weber – Portare i piccoli

L’argomento che questa tesi si prefigge di trattare e di portare alla luce è l’opportunità di ‘guarigione’, intesa come un percorso di crescita personale, un cammino emotivo, una ‘guarigione’ spirituale, insita nell’attesa della gravidanza e nella nascita, nel diventare madre, volendo porre l’attenzione per lo più sul viaggio che la donna intraprende dalla ricerca della sua prima gravidanza, alla gravidanza stessa, al parto e puerperio.

E la possibilità di affrontare questo viaggio in maniera consapevole, accompagnati, accolti, dalla figura dell’Operatrice Olistica Materno Infantile. L’intento di questo testo è portare una sorta di risveglio in chi legge, aprire gli occhi su nuove modalità di approccio, su una nuova prospettiva, su una nuova sensibilità nei confronti della gravidanza, ricordando che dietro ogni bambino c’è una mamma, che sta affrontando un grande cambiamento, una grande prova per se stessa, per il suo essere donna, per il suo femminile.

Lo scopo di questa tesi è quello di presentare il mio progetto come Operatrice Olistica e le modalità con le quali intendo approcciarmi all’ambito Materno Infantile, modalità che prendono in considerazione la donna nella sua totalità di corpo, mente e spirito.

La figura dell’OOM (Operatrice Olistica Materno Infantile) potrà inserirsi affiancando la mamma durante tutto il percorso prenatale fino al parto e puerperio, agendo come facilitatrice della migliore esperienza di maternità, ascoltando, accogliendo e accompagnando con ampie vedute e apertura di cuore, le scelte di ogni mamma, adattandosi ai suoi bisogni, in un’ottica di non giudizio, rispettando natura e fisiologia della gravidanza. L’intento sarà quello di facilitare il processo di consapevolezza e intuizione che sta nascendo nella mamma, aiutandola nella percezione delle proprie emozioni e nell’accettazione di sé, nel suo cambiamento, e nel riconoscere i propri bisogni, i cambiamenti del suo corpo, la propria natura di mammifero, rispettandone i tempi e i bisogni.

Una mamma consapevole, una mamma in piena connessione con il proprio sentire, sarà poi sicuramente più attenta e più intuitiva nel riconoscere i bisogni del proprio bambino.
Una mamma ‘centrata’, in ascolto, in equilibrio, abituata quindi fin da subito ad essere connessa stabilmente con le proprie sensazioni ed emozioni, siano esse positive o negative, aumenterà sicuramente la connessione con il proprio bambino, sia da un punto di vista corporeo che spirituale.

NOTA: Spesso in questo testo incontrerete la parola ‘energia’, spesso parlerò di ‘blocchi energetici’, ‘energia che arriva dalla nostra Madre Terra’, ‘Chakra’, ecc. Spesso parlerò di un piano fisico, emozionale, energetico e spirituale. Trovando davvero difficile dare una definizione oggettiva a questi termini, in quanto ognuno di noi percepisce l’energia del mondo e la propria spiritualità in maniera del tutto soggettiva, ho preferito lasciare alcune note alla fine dell’intero testo, così da dare la possibilità al lettore di approfondire questi ed atri termini che utilizzerò nel trattare i vari argomenti e capitoli di questa tesi. La scelta è quella di non approfondire di volta in volta per renderne più scorrevole la lettura.

1. UNA DOPPIA GESTAZIONE.

‘Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera. ‘ (Erica Jong)

Da uno a due, da donna a madre, su un piano archetipico e profondo, vedremo il passaggio da vergine a madre. Durante la gravidanza la donna si prepara ad un salto nel buio.
Sa cosa c’è stato fino a quel momento, si domanda cosa porterà il futuro. Si tratta certamente di un periodo di riorganizzazione e trasformazione psichica molto profonda, che richiede tempo, spazio e lentezza, per essere accettato, metabolizzato. Stern, psicoanalista e psichiatra statunitense, ricercatore sullo sviluppo psichico infantile parlava di costellazione materna, sviluppata intorno a tre grandi temi che la donna potrebbe trovarsi ad affrontare durante questo viaggio: il discorso con la propria madre, relativo al suo essere figlia, il discorso con se stessa in quanto madre, il discorso con il suo bambino.

Senza addentrarmi oltre in tematiche di competenza psicologica, capirete come questo possa portare sentimenti contrastanti, ambivalenti, una forte emotività, il desiderio di mettere in discussione ciò che è stato per approcciarsi alla nuova vita che sta arrivando.

Vivere la gravidanza in tutta la sua rivoluzione, mente, spirito e corpo, può essere un momento di grande difficoltà per la mamma, inserita in un nuovo sentire, spaventata dalla nuova dimensione, dimensione irreversibile che può generare ansia, paura del ‘per sempre’ che l’ingresso nella sua vita del suo bambino significherà, tante domande, anche se la gravidanza è stata tanto cercata e desiderata. Il viaggio della madre attraverso la gravidanza e la nascita può risultare energeticamente impegnativo.

La volontà di questo testo è proprio quella di porre l’attenzione su questa trasformazione, sull’apertura, fisica, mentale, energetica, che la natura richiederà alla donna già dalla ricerca della gravidanza, così che possa creare spazio ad un nuovo Essere, dentro di sé, nel suo corpo, nella sua vita, nella sua anima e nel suo cuore.

Affronteremo, quindi, Il bisogno di apertura che la gravidanza e il parto portano con sé e alcune modalità per entrare in connessione con questa dimensione in maniera semplice e naturale, per poi affrontare il puerperio e i suoi bisogni di accettazione, di accoglienza e allo stesso tempo di chiusura.
Un ciclo continuo, di chiusura e apertura, in una spirale di Vita/Morte/Vita, in una continua spirale di nascita/morte/rinascita.

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La ricerca della gravidanza, la gravidanza stessa, portano inevitabilmente la donna in una dimensione per molte nuova: la dimensione dello stare, del rimanere, dell’attesa, in una società sempre più centrata sul fare, sull’azione, portando con sé sentimenti ambivalenti, fatti di luci e di ombre.

È così che la futura mamma potrà sentirsi messa alle strette da se stessa, dai cambiamenti che avverranno nel suo corpo, dentro di sé e fuori di sé. Dai cambiamenti che dovrà affrontare anche solo a livello lavorativo, pratico, di gestione della quotidianità.
Potrà pensare di non essere all’altezza per un compito tanto grande. Da subito potrebbe essere spaventata dalle sensazioni che questa grande trasformazione sta portando con con sé, dall’impotenza che avrà la sua mente razionale sul dispiegarsi di un disegno più grande di lei.

Per riuscire a vivere serenamente la gravidanza e lo stesso parto, sarà importante per lei imparare a lasciare andare il controllo della mente, ad accogliere, ad aprisi al suo sentire, alla sua natura. Per la donna che saprà cogliere l’essenza non verbale di questa rivoluzione del suo essere, la gravidanza sarà una grandissima possibilità di crescita personale, di rinascita, un passaggio obbligato verso la vera età adulta, verso la conoscenza del suo potere creativo, della sua energia femminile, ciclica e di rinnovamento per antonomasia.

La donna che diventerà consapevole di questo processo naturale e ciclico sarà in grado di accogliere il nuovo e lasciare andare il vecchio, di dare vita al nuovo e dare morte a ciò che c’era prima, per un vero e proprio nuovo inizio. Per la donna che saprà cogliere davvero la sua natura, la gravidanza e il passaggio archetipico da vergine a madre, sarà un processo di eliminazione di tutti quegli elementi inutili, superflui, dettati dall’esterno.

‘La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera‘.

Una doppia gestazione: del suo bambino e di se stessa.

2.LA FIGURA DELL’OOM
La figura dell’Operatrice Olistica Materno Infantile proporrà una nuova prospettiva, con un approccio multidisciplinare; potrà quindi essere una figura di ascolto, di supporto e di sostegno dalla ricerca della gravidanza al post parto, spettatrice attiva della nascita della madre, della nascita della diade, una figura poliedrica con tantissimi mezzi per portarsi al fianco della donna, adattandosi di volta in volta alle sue esigenze e a quelle della diade.

Sarà premura dell’OOM riportare la mamma al contatto con la sua natura, ricordarle di tutte le sue qualità innate di donna, di mammifero, in modo semplice e naturale, lasciando che sia lei a poterle sperimentare attraverso il lavoro corporeo, il lavoro energetico, facilitato, orientato, ma non direzionato dall’OOM.

Lo scopo dell’Operatrice sarà quello di portare la mamma all’autonomia, non quello di porsi alla guida, assolutamente non quello di sostituirsi alla mamma nella cura del suo bambino.

Sarà suo compito anche quello di fornire informazioni corrette in un ambito di fisiologia, creare intorno alla mamma una rete di professionisti se necessario, una rete di possibilità. Attraverso un ascolto attivo potrà aiutare la mamma ad entrare in contatto con le sue parti più profonde, facilitandola ad instaurare un rapporto stabile con il proprio sentire, con le proprie emozioni, già dalla gravidanza, così da affrontare e sciogliere i propri blocchi emozionali ed energetici per vivere la gravidanza e la maternità in maniera più consapevole e serena.

2.1 L’IMPORTANZA DI ESSERE UN OPERATORE IN CONTINUO AGGIORNAMENTO
L’Operatrice Olistica Materno Infantile e mamma, si porrà al servizio delle altre donne, dopo aver avuto la possibilità di accogliere e rielaborare le proprie esperienze genitoriali così da poter essere pienamente centrata nel suo ruolo, così da poter costruire una relazione empatica e significativa con la madre e con il padre, attivando comportamenti di accettazione, disponibilità, sensibilità verso il cambiamento che la nascita porta con sé.

2.2 L’APPROCCIO
Gli strumenti a disposizione dell’OOM saranno molteplici, a seconda del momento, della richiesta, delle sue percezioni. Le sue competenze e il continuo lavoro di crescita personale e aggiornamento professionale, danno all’OOM la capacità di utilizzare diversi approcci, da un contatto più pratico, un aiuto nella gestione della quotidianità, ad un contatto più profondo, partecipando alla crescita personale ed emotiva della mamma.

L’OOM non si sostituisce alla mamma ed al papà ma permette loro di rendersi protagonisti nel ruolo genitoriale aiutando a far emergere abilità ed idee innate. Sarà allo stesso tempo una figura di informazione volta a riportare la maternità e il puerperio in una condizione di fisiologia, serenità, secondo natura.

L’OOM Peer Supporter Allattamento e Alto Contatto potrà inoltre sostenere la mamma anche durante l’allattamento e nel portare in fascia, fornendole le corrette informazioni ed indicazioni a partire già dalla gravidanza. Avrà anche la possibilità di creare una rete di professionisti intorno alle esigenze della mamma e del suo bambino, qualora fosse necessario. Sarà una professionista operante in ambito materno infantile in sinergia con altri professionisti della nascita.

3. VERSO LA CONSAPEVOLEZZA

3.1 UNA RICERCA SECONDO NATURA
Senza voler entrare in ambito medico, né generalizzare, non è certo un mistero tutto ciò che precede una gravidanza, cercata, mirata. Sempre più spesso capita di leggere, ascoltare le testimonianze di altre donne nel momento in cui iniziano ‘la ricerca del loro bambino’, tra test di ovulazione, integratori, visite mediche continue.

Quello che voglio portare alla luce qui, non è in contraddizione con ciò che la medicina propone, vuole solo essere una possibilità: la possibilità di un approccio diverso, più naturale, ‘non razionale’, in un ambito di fisiologia, un approccio tipico della cultura matriarcale.

Un approccio che considera la natura ciclica della donna, in relazione con un’energia ancestrale, quella della Luna.
Illuminante in questo ambito, il lavoro di Miranda Gray, a partire dal testo Luna Rossa, a cui mi ispirerò per la stesura di questo capitolo.

‘Le donne in età fertile sono cicliche per natura ma, con la visione lineare del tempo e degli eventi, tipica della nostra società è spesso difficile, per loro rendersene conto e usare il ciclo nella propria vita. Anche quando si segnano le date del ciclo sul calendario, può risultare difficile vederlo come un ciclo di eventi piuttosto che un andamento lineare. Se le donne prendessero coscienza della loro ciclicità durante il periodo fertile, allora cominceranno a conoscere che sono parte del più grande ciclo dell’universo e accetteranno la loro vera natura rendendo la loro vita più armonica’ (Miranda Gray – Luna Rossa)

Una donna connessa con la propria natura femminile, con la propria ciclicità, con la propria consapevolezza animale sarà una donna in grado di leggere i propri ritmi interiori, fra cui i ritmi della creatività, i ritmi della solitudine, del gioco, del riposo, della sessualità e della caccia e non avrà bisogno di ulteriori mezzi per conoscere il momento giusto per la ricerca di una gravidanza.

3.2 LUNA E CICLICITA’ FEMMINILE

Al Menarca la donna entra nel proprio potere.
Con le Mestruazioni pratica il proprio potere. In Menopausa diventa il proprio potere.’ (Detto di Nativi Americani)

La Luna riceve la luce dal Sole e la riflette, è il principio femminile ricettivo, è il simbolo del magico mistero femminile, il principio materno, la gestazione, l’attesa. La Luna è l’immagine di molte dimensioni del femminile e ogni donna può ritrovare nella Luna un po’ di se stessa.
La Luna è la massima espressione femminile. E’ un’energia yin, è la notte, è il riposo, l’abbandono, l’imparare a lasciare andare e a fluire, la capacità di nutrirsi, proteggersi e auto-rassicurarsi.

È vita e morte. È chiara e scura. È piena e nera. L’energia yin è il legame con la madre, con le antenate, con la spiritualità interiore e di riflesso quella cosmica. L’archetipo Acqua ne è la massima espressione: elemento alla base della vita e dei movimenti del nostro corpo.

L’acqua occupa il 90% del nostro corpo e del nostro pianeta. Pensate a quanta energia femminile smuove il mondo in cui viviamo.
L’acqua interagisce con l’energia lunare e ne rifletta i movimenti ogni settimana nel corpo femminile e ogni settimana, il corpo porta informazioni che hanno un ritmo emotivo, fisiologico, relazionale e creativo. Imparare a leggerne il ritmo, significa imparare a conoscersi in maniera naturale, essere connesse con la propria natura e con i suoi ritmi, essere consapevoli del proprio ciclo.

Diventare consapevoli del proprio ciclo è una ricchezza: diventare consapevole riporta la donna al centro della sua vita, le ridà responsabilità totale su se stessa. La durata approssimativa del ciclo sinodico della Luna è di 29 giorni, dodici ore e quarantaquattro minuti. Salta all’occhio facilmente una correlazione con il ciclo mestruale.

Secondo Penelope Shuttle e Peter Redgrove in The Wise Wound, la maggior parte delle donne interagisce con il ciclo lunare in due modi: mestruando in luna piena oppure in luna nuova, va da sé, tornando al fulcro di questo capitolo, che l’ovulazione sarà quindi in correlazione anche essa con una fase del ciclo lunare.

Divenendo consapevoli della propria energia in correlazione al proprio ciclo mestruale, anche per la donna con un ciclo irregolare, sarà più facile entrare in connessione con le proprie energie di procreazione, con la propria fase ovulatoria, fertile, una fase dettata dalle energie archetipiche della Madre.

Ogni donna sperimenta la sua natura ciclica, all’interno della sua intera vita, all’interno di ogni singolo ciclo lunare e/o mestruale.
Ogni donna è connessa energeticamente con la natura, con la Grande Madre, con la terra, con le stagioni. Entrando nella questione in maniera più pratica, per accompagnare la donna ad essere consapevole di come queste energie fluiscono all’interno del suo ciclo, l’Operatrice Olistica Materno Infantile e Moon Mother® potrà avvalersi dell’utilizzo di due diversi strumenti o entrambi allo stesso tempo: il disco lunare e l’armonizzazione del grembo e riequilibrio energetico femminile.

3.3 DISCO LUNARE
Per comprendere meglio come il proprio ciclo influenza non solo il proprio corpo, ma anche la propria emotività, sessualità, immaginazione ed energia è utile osservare e prendere nota di questi cambiamenti su base giornaliera, per alcuni mesi.

Il Disco Lunare, idea originale di Penelope Shuttle e Peter Redgrove nel libro ‘The wisdom wound’, rielaborato da Miranda Gray in Luna Rossa, non è altro che un semplice strumento che permette di confrontare i dati raccolti riguardo il proprio ciclo ogni mese e riassumerli per creare una guida generale al proprio ciclo mestruale.
Tracciando un disco lunare per alcuni mesi sarà facile scoprire uno schema che si ripete all’interno di ogni fase, e come questo schema venga influenzato dal ciclo lunare.

 

(Immagine tratta da Luna Rossa – Miranda Gray, come mezzo esemplificativo)

Il solo gesto di raccolta dei dati (journaling) sarà per la donna un modo semplice e prezioso di confrontarsi giornalmente e consapevolmente, anche per pochi minuti, con le proprie emozioni, con il proprio sentire, con le sensazioni del proprio corpo, con le proprie energie. Grazie a questo veloce journaling inizierà ad annotare, ad osservare come si sente rispetto ad alcuni parametri: data, numero giorno ciclo, fase della luna, emozioni, salute, sessualità, sogni, voglia di cibo, sonno, creatività, abilità, modo di vestire…

‘Nel mito e nelle leggende le energie che una donna sperimentava durante il corso di ogni mese erano viste come un ritmo a quattro tempi che rifletteva le fasi lunari. Le fasi della luna calante e crescente sono periodi di cambiamento e corrispondono alla fase dell’Incantatrice e della Vergine; quelli in cui la Luna è piena o nuova sono periodi cardine (Madre e Strega). La fase della Vergine rappresenta l’ascesa verso la luce e manifesta l’aspetto estroverso della natura femminile; la fase dell’incantatrice è la discesa della natura esteriore nell’oscurità nell’immanifesto, nell’aspetto interiore. La fase della Madre bilancia l’espressione esteriore dell’energia con l’espressione interiore dell’amore; la fase della Strega equilibra l’immobilità del mondo interiore con la gestazione di un nuovo ciclo.’ (Maiku scopre Luna Rossa – Arianna Ruffinengo)

Arriverà così sempre in maniera più consapevole a riconoscere il momento dell’ovulazione e le sue energie, rendendo la ricerca di una gravidanza molto più naturale ed istintuale.
L’Operatrice Olistica Materno Infantile e Moon Mother®, affiancando la donna sin dalla ricerca della gravidanza, potrà informarla riguardo questa modalità e affiancarla nella rilettura del suo disco lunare, facilitandone la comprensione, in virtù della sua esperienza professionale e della rielaborazione della propria esperienza personale.

3.4 ARMONIZZAZIONE ALLA BENEDIZIONE DEL GREMBO E RIEQUILIBRIO ENERGETICO FEMMINILE
Quanto è emerso fino ad ora ci fornisce già un disegno più chiaro della figura dell’ OOM, come professionista in ambito materno infantile, con un approccio alla persona che prevede l’utilizzo di trattamenti e rimedi naturali, in maniera interdisciplinare, occupandosi di corpo, mente e spirito. L’approccio può chiaramente essere valutato e variare a seconda delle esigenze della donna che stiamo accompagnando.

Una pratica molto utile in questo cammino di presa di coscienza delle proprie energie è quella dell’Armonizzazione alla Benedizione del Grembo e riequilibrio delle Energie Femminili, ideata da Miranda Gray (Womb Blessing® – Womb Healing, Female Energy Balancing), dove il termine Grembo (Womb) non si riferisce soltanto all’organo fisico, l’utero, ma anche al centro energetico di ogni donna, che si trova nell’area del grembo e che tutte le donne possiedono, all’altezza del secondo chakra.

Secondo Miranda Gray, questo centro energetico governa la relazione tra la donna e la Madre Terra, tra la donna e la sua natura animale, governa l’intimità, la creatività di idee e di figli, la sessualità sensuale e la spiritualità femminile.
Si intende quindi che ‘l’Armonizzazione alla Benedizione del Grembo è un cammino di trasformazione, completezza e benessere al femminile, un cammino che ci riporta alla nostra femminilità autentica.

Aiuta le donne a risanare e riequilibrare gradualmente gli schemi e i blocchi connessi al loro essere cicliche per portare amore, armonia e potere personale alla loro natura ciclica. L’Armonizzazione alla Benedizione del Grembo è un cammino di sviluppo personale e spirituale e un risveglio della nostra natura femminile autentica’. (Miranda Gray)

L’OOM e Moon Mother®, potrà mettersi a disposizione della donna come canale per il risveglio di questa energia innata in ogni donna, in quanto tale. Per la donna, divenire consapevole della propria natura, della propria ciclicità è un processo che la aiuterà senza dubbio ad entrare in risonanza con le proprie energie creative e riproduttive.

3.5 LA MEDITAZIONE E LA VISUALIZZAZIONE – APERTURA DEL PRIMO CHAKRA
Meditare, etimologicamente, ‘volgere nell’animo’, portare quindi l’attenzione all’interno, imparare a stare, ad aprirsi alle proprie percezioni. Imparare ad ascoltare, accogliere, accettare, interiorizzare e lasciare andare il vecchio per aprirsi al nuovo.
Imparare a fermarsi. Godere della lentezza. Attendere, come nella attesa di una gravidanza, come durante la gravidanza stessa.
Accogliere energia nel proprio grembo, permettere alla vita di esprimersi in tutte le direzioni, permettersi di osservare le proprie emozioni senza intervenire, abbandonando giudizio e controllo.

‘L’accettazione, l’abbandono, l’atto dell’accogliere e del permettere permettere; sono, l’essenza dell’energia femminile. Manifeste sul piano fisico nella magia della gravidanza e della nascita, là dove la femmina si abbandona, accetta ed accoglie la vita per poi renderla, queste energie sono la strada più dolce e più semplice, anche se a volte sconosciuta per molti, per la felicità la pace.
[…] Abbandonarsi a questa armonia ci permette di ritrovare il legame con la Natura.
Ne facciamo tutti parte poiché condividiamo la stessa Sorgente: l’intelligenza che permette al seme di diventare un albero è la stessa che ci abita e permette al nostro cuore di battere o ad un embrione di diventare un bimbo.[…] ‘
(Maria Nieddu)

Non esiste una modalità universale, ma scelte, adattamenti soggettivi alla meditazione e alla visualizzazione.
Ciò che può fare l’OOM è guidare la futura mamma, anche in un primo approccio, semplice, di connessione con il suo corpo, con le proprie energie femminili e della Madre Terra, in maniera non invadente.
Un primo lavoro insieme potrebbe essere quello di scoperta e riscoperta del Muladhara, il centro della radice, l’ io sono, il primo chakra, il primo centro energetico, posizionato nella parte inferiore del bacino tra coccige e pube, alla base della colonna vertebrale, il chakra della terra, di colore rosso, il chakra governato dagli istinti.

Il principio basilare di questo primo chakra è il desiderio fisico di esistere, risponde ai nostri bisogni primari, primordiali, al nostro bisogno di sopravvivenza; ci porta energia dalla Madre Terra, ci connette con essa, con la forza della natura, ricordandoci che ne facciamo parte.
Ci fornisce la stabilità materiale ed il terreno solido sul quale possiamo costruire le nostre vite. L’attività sessuale stessa è governata dal nostro primo chakra, la nostra volontà creativa.

Fondamento vitale di tutti i chakra superiori e fonte della forza vitale. Accompagnare la donna in un processo profondo di percezione di sé, dei propri centri energetici, in un processo di riconnessione della propria energia a quella della Madre Terra, a quella del primo chakra, potrà certamente aiutarla a mettere solide radici nella vita e in se stessa.

Un primo chakra armonizzato renderà la donna consapevole di essere una creatura integrata nei cili naturali della vita, nell’alternarsi delle fasi di riposo e di attività, dell’alternarsi dei cicli naturali di Vita/Morte/ Vita, della possibilità di rinnovarsi ad ogni chiusura verso una nuova apertura.

Una donna consapevole di questa connessione sarà aperta alla vita, fiduciosa verso ciò che la circonda, pronta ad accettare ogni cosa che la vita ha in serbo con gratitudine.
L’area di interesse del primo Chakra, quindi i fianchi, il bacino, sono noti come area in cui si sedimentano le emozioni e traumi irrisolti, ciò provoca blocchi del canale energetico.

Lavorare su questo primo Chakra, su questo importante centro energetico, può aiutare a rilasciare queste emozioni, a sbloccare il centro della radice. Ad un livello più superficiale, già il semplice ‘meditare’, rimanere nella percezione del proprio corpo, del proprio bacino, sentirne le ossa che lo compongono, i punti di appoggio, apre la strada a questa energia, che la donna riuscirà a percepire quando si sentirà pronta ad accoglierla, a conoscerla.

Candace Pert, neuroscienziata e farmacologa statunitense, ha scoperto il recettore per gli oppiacei, il sito di legame cellulare per le endorfine nel cervello e scrive ‘La meditazione, anche senza la nostra collaborazione cosciente, permette il rilascio di emozioni rimaste cristallizzate sotto forma di blocchi che sovvertono il sano fluire delle sostanza biochimiche nell’unità mente- corpo.

Per rendere questo paragrafo, il più pratico possibile, di seguito troverete una possibile meditazione sul Muladhara.
Si tratta di una versione estesa, sicuramente adattabile alle esigenze della donna che ci troviamo di fronte.

MEDITAZIONE MULADHARA NASCITA DELLA CONSAPEVOLEZZA (sdraiata a pancia su, gambe distese)
Scegli una posizione comoda e rilassati
Quando sei pronta, scegli un punto da osservare, quello che più ti piace, quello che più ti attira nello spazio. E rimani lì. Fissa quel punto. Se ne hai voglia, se sono i tuoi occhi a chiedertelo, semplicemente chiudili e rilassali. Iniziamo la meditazione con tre profondi respiri. Inspiriamo dal naso, ed espiriamo dalla bocca. Inspira energia, ed espirando, svuota la mente dalle preoccupazioni della giornata.

Se arrivano dei pensieri, semplicemente li osservo. Inspira energia, lasciala entrare attraverso le tue narici, ed espirando, lascia andare sempre qualcosa di più. Respira, senza forzare il ritmo.
Permetti ad ogni parte del tuo corpo di rilassarsi completamente. Assicurati che non ci sia alcuna tensione da nessuna parte. Rimani in ascolto del tuo respiro. (breve pausa) Diventa ora consapevole del tuo corpo nello spazio.

Senti l’appoggio del tuo corpo al materassino, l’appoggio dei talloni, i polpacci, le cosce, i glutei che poggiano al materassino, la colonna vertebrale, la schiena, le tue braccia, le mani, la nuca.

Riesci a sentire i vuoti? Lo spazio tra le tue ginocchia e il materassino, il vuoto sotto la tua fascia lombare, il vuoto sotto al tuo collo, gli spazi tra le dita delle tue mani. Percepisci il tuo corpo nello spazio.
È tutto giusto. (breve pausa) Cosa c’è sotto il tuo corpo? Sotto il pavimento? Fin dove riesci a percepire? Quanta terra riesci a sentire sotto di te? Riesci a sentire l’aria che si appoggia al tuo viso? La senti leggera? La senti pesante? Ora, focalizzati sul tuo bacino, cosa senti? Riesci a percepirlo? Riesci a comprendere la sua grandezza? Fin dove riesci a sentirlo? Lo conosci? Senti l’appoggio del tuo osso sacro sul tappetino, il coccige… quanto appoggia?

Sentiti libera di sperimentarlo, di muoverlo o di rimanere in ascolto immobile. E’ tutto giusto. Se te la senti, muovi il tuo bacino, da sinistra a destra, lascia che sia il suono a guidarti.
Cosa senti? Permettiti di esplorare. É tutto giusto. (breve pausa) Ora, Visualizza una sfera di luce rossa alla fine della tua colonna vertebrale, è grande come una noce ma gira in modo vorticoso, è di un rosso brillante, pieno di energia, pieno di forza, pieno di vita.

Ora questo globo di luce, diventerà leggermente più grosso, ad ogni respiro si muove. Inspirando si dilata, si allarga e pulsa di luce rossa e ad ogni espiro, si contrae, si ritira ed il rosso vivace diventa un rosso più importante, più forte, più carico.
Visualizza proprio questo movimento di apertura e chiusura. Percepisci l’energia del tuo primo Chakra, Muladhara, il Chakra della radice, di colore rosso vivo, situato alla base della colonna vertebrale.
Visualizza ora, dal tuo osso sacro, dove senti l’appoggio con il materassino, che lentamente, in maniera naturale, tranquilla, nascano delle piccole radici. Sono radici piccole, leggere e crescono lentamente, ed entrano attraverso la Terra andando sempre più in profondità.

Fino a che queste radici non diventano più grosse più spesse come quelle di un albero, si allargano per tutta la Terra e senti che ad ogni tuo inspiro, le radici ti trasmettono la vita e la passione della Terra, mentre ad ogni espiro lascia andare tutto ciò che ti blocca, gli schemi mentali, le tue paure, i tuoi limiti, tutto ciò che non ti serve, che ti rende debole, restituiscilo alla Madre Terra, così che essa possa metabolizzarlo e trasformarlo.

Ascolta il calore della Terra, la sua forza, visualizza la sua luce. Ti connette, ti ancora alla Terra stessa. Fai crescere le tue radici ad abbracciare il globo terrestre. Immagina di essere seduta sopra la Terra assorbendo la sua energia e caricando il tuo primo chakra, CHAKRA DELLA VITA, CHAKRA DELLA FORZA, della creatività, energia vitale che entra.

Rimani in questa sensazione. Sperimentala. (breve pausa)
Ringrazia la Terra per l’energia che ti ha donato. (breve pausa)
Ora, con i tuoi tempi, torna consapevole del tuo corpo, del tuo respiro. Quando te la senti, con i tuoi tempi, inizia a muovere le dita delle mani, le dita dei piedi. Muovi leggermente le gambe, le braccia, preparati a tornare nel qui e ora. E quando sei pronta, apri gli occhi.

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3.6 PREPARARSI ALL’ATTESA
Quanto portato alla luce finora ci spinge sicuramente a considerare la ricerca della gravidanza sotto una luce nuova, riportandola ad una condizione naturale, quasi primordiale. Accompagnare la donna nel percorso verso il suo femminile più autentico, alla riscoperta della sua ciclicità, alla riscoperta del suo legame con la Madre Terra, alla sua consapevolezza animale, le sarà sicuramente d’aiuto nella ricerca di una gravidanza, nella percezione della propria ovulazione, del proprio periodo fertile.

Rimettersi in contatto con la propria natura di mammifero, con il proprio ciclo, con i cicli della Luna, potrà esserle di grande ispirazione; ciclo dopo ciclo, imparerà ad ascoltare le sue energie aprirsi e richiudersi, in un ciclo continuo, in fiducia. Imparerà a stare, ad attendere, a lasciare andare il vecchio per aprirsi al nuovo, ad accogliere energia nel proprio grembo e a lasciarla andare.

Questi insegnamenti non potranno che esserle di aiuto sia durante il concepimento che durante la gravidanza stessa, e il post parto.
L’atteggiamento di fiducia al quale potrà aprirsi nel cogliere questo percorso come un percorso di crescita personale ed emotiva, renderà l’attesa del concepimento, l’attesa della gravidanza più dolce e armoniosa, preparandola alla grande trasformazione che il parto porterà con sé. Aprirsi ed avere fiducia nei confronti della vita, permettere alle cose semplicemente di accadere, la renderà un terreno più fertile per l’anima che presto porterà in grembo .

3.7 UN CRISTALLO COME AMULETO
Una pietra o un cristallo purificati, possono diventare un amuleto, un talismano, per la donna durante tutto il percorso. L’intento con cui la donna li indosserà basterà a renderli ‘magici’, naturalmente magici, e a portare semplicemente un pizzico di consapevolezza in più durante il cammino, nel solo gesto di indossarli. In questo primo paragrafo sul tema, spiegherò brevemente cosa sono e come agiscono sul nostro campo energetico.

La varietà dell’argomento meriterebbe certamente un testo tutto suo, quindi mi limiterò a scegliere una sola pietra o cristallo per ogni fase di questo meraviglioso viaggio attraverso la maternità. Un cristallo, non è una semplice pietra colorata.
Mi piace immaginare i cristalli come delle ‘creature viventi’, nonostante il loro essere inanimati, un dono della natura, fatto di luce e colore, vibrazione, movimento ed energia, cresciuto grazie alla forza e alla stabilità della terra che lo ha generato, educato alla pazienza e alla capacità di attendere e impegnarsi a lungo, per via della sua lentissima crescita lungo le ere geologiche.
Nato in questo modo, ogni cristallo, rispecchia l’Universo, come fosse, in piccolo, una stella che brilla nel cielo e nello stesso tempo un pianeta che ne riceve e assorbe la luce.

‘Non c’è nulla in natura di più magico di un cristallo, che in pochi centimetri concentra la forza della terra, la luminosità del fuoco, la trasparenza dell’aria e la purezza dell’acqua. […] I cristalli sembrano possedere una ‘intelligenza’ istintiva che conferisce loro la capacità di ricordare, trattenere e trasmettere le informazioni, o meglio le energie, con cui sono entrati in contatto’.
(Laura Tuan – Cristalli Gocce Di Luce Colorata)

Le energie di un cristallo hanno bisogno di tempo per manifestarsi ed essere recepite dai nostri Chakra e dal nostro spirito. Indossandolo, la donna imparerà da sé piano piano a comprendere l’energia che ogni cristallo emana e le sarà sempre più semplice e spontaneo richiamarla.
L’influsso dei cristalli sulla nostra aura è determinato dal fatto che il campo energetico all’interno e all’esterno del nostro corpo è regolato anche dal quarzo, di cui il nostro corpo è in parte composto.
Sappiamo che studi scientifici hanno provato le qualità energetiche del biossido di silicio, pertanto, il cristallo che teniamo in mano o nel nostro campo aureo entra in interazione energetica e vibrazionale con il quarzo dentro di noi, apportandoci così forza ed equilibrio.

Agata rossa o agata di fuoco Legata all’energia del nostro primo Chakra, secondo la tradizione antica, l’agata rossa porta sicurezza e protezione, belle maniere, eloquenza e rivela i talenti nascosti.
Oltre a questo, dona serenità, forza vitale, ottimismo, fedeltà nei sentimenti e una grande forza di volontà che consente di affrontare senza traumi cambiamenti che potrebbero essere impegnativi o difficili. Infonde coraggio, le sue energie riscaldano, vitalizzano e stimolano il corpo.

Rafforza la fiducia in sé stessi. Tramuta l’energia in comunicazione. Inoltre, previene l’aborto, aiuta la formazione delle cellule, stimola la crescita dell’embrione; protegge l’utero, il parto, la nascita, rinforza l’apparato riproduttivo femminile.
Influisce positivamente sulla formazione del latte. Aiuta a ritrovare equilibrio nella coppia. Dona equilibrio e movimento, rinforza il sistema immunitario ed endocrino. Ha un ottimo influsso sul sangue. Utile per mal di testa, dolori muscolari, costipazione mal di stomaco.
Protegge chi la indossa. L’agata rossa è la pietra del movimento, del cambiamento, del dialogo, del viaggio. Protegge la nostra creatività, stimola la nostra passione. Infonde fiducia ed ottimismo. Il messaggio che l’agata porta con sé è in affinità con il periodo di ricerca della gravidanza, un messaggio di accoglienza:
‘La vita è in movimento. Occorre rimanere fluidi e fluire con gli eventi, invece di nascondersi od opporsi ad essi. ‘ (Laura Tuan – Cristalli Gocce Di Luce Colorata)

3.8 NOTA ALL’INTERO CAPITOLO
Tutte le modalità di approccio alla ricerca di una gravidanza trattate finora possono essere utili per un percorso di crescita spirituale ed emotivo della mamma, per un percorso di consapevolezza corporea che certamente renderà il terreno fertile al bambino che verrà. Credo però profondamente nel libero arbitrio delle anime, e nella loro possibilità di scelta.

4.IL VIAGGIO AL CENTRO DI SE’: LA GRAVIDANZA
‘Io gli parlo. Anche durante le altre gravidanze gli parlavo! Sono incinta di sette mesi.
Quando parlo tranquillamente, nel mio utero si formano bolle di benessere. E’ incredibile quello che succede col bambino; quando non mi manda segnali e non risponde ai miei pensieri mi preoccupo.
Quando provo contentezza parlando col bambino, capita qualcosa di bello. Il mio ventre allora è pieno di aria. Se sono triste, irritata, il bambino diventa duro, dentro di me, ma se gli parlo diventa morbido, si distende e mi dà dei colpetti. Quando sono triste e piango diventa come una palla; e se non ci sono litigi e tutto torna tranquillo, resta tranquillo anche lui.’
(Donna indio brasiliana, cit. da Paciornik – Elena Balsamo – Sono qui con te)

Ecco che inizia il vero è proprio viaggio, la vera discesa al centro di sé, e con lei, ecco che inizia la comunicazione con il proprio bambino.
La gravidanza è il vero viaggio eroico della donna, che trasforma ciò che prima era luce, energia, in un corpo fisico, dandogli vita su un piano terreno. E’ puro principio femminile di manifestazione.
La gravidanza è una forte spinta al cambiamento, un momento di grande ricettività. La madre sperimenta una fase di grande apertura emozionale, di sospensione del giudizio, di ascolto di sé e del proprio bambino.
Tutto ciò che sente la aiuta a capire lo stato d’animo del suo bambino. Il bambino nel suo utero, è pura creatività, pura potenzialità creativa, si affida alla madre che gli permette di crescere, di vivere, di nutrirsi, gli da forza e vitalità. Possiamo parlare di un paradiso terrestre per lui, una condizione di fiducia e amore incondizionato.

Come vedremo anche nel capitolo riguardante il puerperio, l’approccio dell’OOM durante la gravidanza potrà essere multidisciplinare, con un’attitudine più o meno dinamica a seconda della richiesta della mamma e del suo sentire. In questo capitolo vedremo alcune delle possibilità e delle modalità con cui l’OOM potrà supportare la mamma durante l’intero viaggio, sin dalle prime settimane di gestazione al parto.

4.1 ASCOLTARE ATTRAVERSO LA PELLE
Un buon modo per aiutare la mamma a rilassarsi potrà essere la proposta di un massaggio. A causa e grazie alle forti modificazioni ormonali che avvengono in gravidanza, la gestante sperimenta una regressione, con alcuni comportamenti caratteristici dell’infanzia.

Questo processo, come ogni cosa in natura, è ovviamente funzionale, ed utile per lei per entrare in comunicazione con i bisogni del proprio bambino, ora e nel puerperio.
Ne deriva che in gravidanza la nostra parte bambina è fortemente sollecitata ed ha bisogno di essere contenuta, accudita, coccolata.
L’Operatrice Olistica Materno Infantile potrà quindi proporre un massaggio alla mamma con l’intento di nutrire questo bisogno di coccole e rilassamento, così da creare la condizione e uno spazio dove la mamma possa mettersi in contatto con il proprio bambino, con le proprie emozioni. Uno spazio in cui rilassarsi, calmare l’ansia.

Prendendosi cura di sé e lasciando che l’Operatrice si prenda cura di lei, la mamma manda al bambino un messaggio d’amore: gli insegna a prendersi cura di sé stesso. Nel capitolo riguardante il puerperio, ci soffermeremo maggiormente sull’importanza della pelle, come primo organo di senso, in grado di recepire, immagazzinare e veicolare messaggi ed emozioni.

4.2 IL REIKI – METODO USUI
‘Per oggi, non ti preoccupare. Per oggi, non ti arrabbiare, Onora i genitori, i Maestri, gli Anziani. Guadagna da vivere onestamente. Mostra gratitudine a tutti gli esseri viventi.’ (I 5 principi del Reiki)
Reiki è una parola giapponese che si compone di due sillabe: il Ki è l’energia che pervade ogni forma di vita nell’Universo, mentre Rei rappresenta la qualità del Ki, significa ‘universale’.

Il significato del termine Reiki è infatti Energia Universale. Il Reiki, è un metodo di guarigione semplice e naturale che si trasmette tramite l’imposizione delle mani. Il Reikista, iniziato a questa pratica antica, diventa un canale, funge da tramite tra l’energia cosmica, il prana universale e il ricevente. consentendo a questa Energia Vitale Universale di scorrere attraverso di lui, per giungere dove è più necessaria.
Si tratta di un’energia intelligente, agisce sui nostri chakra, dove ce n’è più bisogno, su un piano fisico, mentale ed energetico.

Nel Reiki non esistono regole ferree e dogmi, non appartiene a nessuna religione. Semplicemente, una volta ricevuta “l’apertura” dei canali attraverso cui l’energia scorre, ciascuno è in grado di trarre ciò che è pronto a percepire.

È davvero difficile spiegarlo a parole, la vera essenza del Reiki si coglie solo con l’esperienza, solo con la pratica è possibile percepirne davvero il significato, il concetto più ampio. Il Reiki è una pratica potente ed antica, può essere un valido mezzo per cambiare, o semplicemente migliorare la propria esistenza.

Un valido mezzo per entrare in contatto con le nostre percezioni, con il nostro essere, per portare benessere ed energia in maniera olistica, corpo, mente e spirito. L’Operatrice Olistica Materno Infantile, iniziata a questa pratica, potrà proporre alla mamma questo trattamento durante la gravidanza, per aiutarla nel semplice rilassamento, per alleggerire alcuni fastidi fisici che la gravidanza può portare con sé.

Potrà usare questa energia universale per sbloccare alcune energie stagnanti, per portare riequilibrio ai chakra della mamma, donandole un momento fuori dal tempo, un momento per fermarsi e semplicemente aprirsi alla percezione, aprire i propri canali e ricevere.

4.3 L’ELEMENTO ACQUA VISSUTO ATTRAVERSO LA MEDITAZIONE
‘Meditazione è innanzitutto espansione del nostro stato di coscienza, della nostra consapevolezza; è superamento dei confini mentali che ci fanno credere di essere individui separati dal tutto.’ (Paola Bertoldi – Meditazione)

L’acqua, uno dei quattro elementi, tra Fuoco, Terra e Aria, è il componente principale di ogni organismo. La simbologia legata all’acqua è ricchissima e basterebbe a riempire pagine, pagine e pagine, ma non è questo il luogo in cui approfondirne tutti gli aspetti.
Come abbiamo già accennato nel primo capitolo, l’acqua è l’archetipo del femminile, del cambiamento: fluire e stare.
Accenneremo piuttosto alla sua simbologia in correlazione alla gravidanza, elemento che mette in connessione madre e bambino, immerso nel liquido amniotico, che lei stessa nutre.

L’acqua è un simbolo di vita, di rigenerazione, ha un aspetto sacro di purificazione e risanamento.
L’acqua, come segno della vita che continua nella sua incessante trasformazione, è un sinonimo di un ciclo eterno.
Rappresenta molto bene la fluidità della materia e la conseguente creatività che ne deriva. Ci ricorda la flessibilità, lo scorrere degli eventi, in un ciclo continuo; ci rammenta la forza della natura, il suo fluire attraverso ogni cosa, l’impossibilità di fermare questo ciclo naturale e la sola possibilità di accettarlo.

L’acqua è archetipo di istinto e libertà, è rappresentazione del femminile e del materno, ci spinge all’abbandono della razionalità, all’allentamento delle nostre difese. Penetra nel nostro corpo come penetra nella terra, ha un valore terapeutico, leviga, stonda, liscia, porta fuori l’essenza delle cose.
Ci insegna la flessibilità, è una maestra dell’adattamento: entrambi valori che saranno utili alla donna dalla gravidanza, al parto, al puerperio.

L’OOM potrà proporre una meditazione, una visualizzazione alla mamma, su questo tema, per lasciarle sperimentare la connessione primordiale con questo elemento così potente e allo stesso tempo con il suo bambino, immerso nel liquido amniotico.

4.4 ASCOLTARE, APRIRSI ALLE EMOZIONI ATTRAVERSO IL MOVIMENTO
L’Operatrice Olistica Materno Infantile e Maternal Personal Trainer, potrà proporre alla mamma alcuni percorsi, individuali o in gruppo, di percezione del proprio corpo e del proprio cambiamento fisico emozionale attraverso alcune semplicissime proposte di consapevolezza corporea, assolutamente adattabili al mese di gestazione, alle capacità ed esigenze della mamma.

Il lavoro corporeo in acqua, elemento che abbiamo visto essere fondamentale in gravidanza, potrà essere un’ottima proposta divertente, e allo stesso tempo emozionante. Un lavoro fisico dolce, attutito dalla presenza dell’elemento acqua, in grado di produrre una notevole diminuzione della forza di gravità, così da alleviare il sovraccarico nella zona lombare per la mamma, permettendole più elasticità di movimento, per esempio.

Anche il lavoro corporeo dolce, attraverso la danza, intesa come movimento creativo, meditazione in movimento, potrà essere una proposta. Potrà essere un modo per la gestante di sperimentare la propria creatività, il proprio ritmo individuale e i ritmi del bambino.
Sarà un modo per sperimentare le proprie capacità e imparare ad averne fiducia; un modo semplice con cui capire i suoi nuovi confini corporei. Un modo per cullare il bambino, connettersi alla percezione del suo nuovo corpo, in modificazione continua durante i nove mesi di gestazione.

Da un punto di vista fisico, il movimento migliora le capacità respiratorie e circolatorie, drena i liquidi, tiene sotto controllo l’aumento di peso, tonifica il pavimento pelvico e, soprattutto, fa produrre al corpo endorfine, che possono essere di gran sostegno alla mamma da un punto di vista emotivo.

Attraverso la libera espressione del suo corpo, la donna potrà ricreare uno spazio di silenzio nella sua mente; attraversa la percezione del ritmo della musica in abbinamento al ritmo del suo movimento, potrà trovare uno spazio dove recuperare il tempo dell’attesa, per diventarne consapevole, per crescere come genitore, per comunicare e creare un legame con il proprio bambino.

Entrambe le proposte saranno di aiuto nel favorire l’adattamento al cambiamento che la gravidanza porta con sé da un punto di vista fisico, energetico ed emozionale.

Le modificazioni ormonali, indotte dalla presenza del bambino, modificano tutto l’assetto emotivo della donna che diviene più sensibile e aperta alle richieste del suo corpo, che di fatto è il suo bambino. (Dispensa Gravidanzando -.Mammole)

La chiave di ogni lavoro corporeo, inteso come mezzo per risvegliare o lasciare andare alcune emozioni, è il dare legittimità al lavoro che si sta svolgendo. Ricordare alla mamma, che tutto ciò che sente, tutto ciò che sta accadendo è giusto. Ricordarle l’assenza di giudizio, il permettere che le cose accadano.

4.5 Caviardage®
Abbiamo visto insieme diverse modalità di approccio per accompagnare la donna in gravidanza in un percorso di consapevolezza, modalità apparentemente statiche, di ascolto, di riequilibrio energetico, e modalità dinamiche, attraverso il movimento corporeo. Un’altra possibilità, può essere la proposta di una ‘sessione’ di Caviardage®, singola o in gruppo.

Il Metodo Caviardage® è un metodo di scrittura creativa poetica, creato e diffuso in Italia da Tina Festa. Consiste nel creare poesia non da una pagina bianca ma da testi già scritti, pagine strappate da libri da macero, riviste, volantini. È semplice, intuitivo, creativo.
Si utilizzano i colori, il collage, la pittura, i pennarelli. Attraverso questa tecnica semplice e divertente, accessibile davvero a tutti, si innesca un processo creativo e attraverso le parole, i segni, i disegni, i colori, è facile entrare in comunicazione e dare voce a delle parti di sé, ad emozioni difficili da esprimere nel quotidiano.

4.6 UN AMULETO PER LA GRAVIDANZA
Abbiamo già trattato nel capitolo precedente una piccola introduzione al mondo di pietre e cristalli, e spiegato come possono interagire con il nostro campo energetico, influenzandolo positivamente.
Passerò quindi ora ad una delle pietre madri per la gravidanza. Pietra di Luna In antichità e ancora oggi, In India la pietra di luna è considerata sacra, in quanto legata all’energia della Luna, della Madre Terra, all’elemento acqua e a tutte le manifestazione del femminile, all’abbondanza della terra, alla fecondità.

Una pietra di pura energia femminile, yin; gemma dell’intuizione e comprensione profonda come l’energia della madre, aiuta a bilanciare il corpo emozionale. È utile indossarla per proteggere la gravidanza, il parto e gli organi genitali femminili. Aiuta la gestazione e il travaglio; aiuta l’allattamento. In generale, agisce sull’ipofisi e sulla ghiandola tiroidea, regolarizza i cicli mestruali, alleggerisce i disturbi legati alla menopausa, equilibra gli ormoni, favorisce l’arrivo di un bambino se lo si sta cercando.

NOTA ALL’INTERO CAPITOLO
In questo capitolo abbiamo visto insieme diverse modalità di approccio all’accompagnamento della donna in gravidanza, alcune più intuitive, altre creative, altre corporee. L’intento delle diverse modalità è il medesimo: creare uno spazio protetto dove la gestante possa sentirsi libera di avere spazio e tempo di ascoltare ed esprimere le proprie emozioni.

Creare una modalità per recuperare il senso dell’attesa, l’aspetto positivo della passività, imparare il rispetto dei ritmi, dei tempi. Le emozioni sono una guida. Lavorare sulle proprie emozioni già in gravidanza, significa imparare a comprendere quelle del bambino. La vita del bambino comincia già in utero: la vera preparazione al parto è rendere la donna consapevole di ciò che prova e promuoverne le competenze.

5. Il PARTO, IL PUNTO ZERO
‘Il giorno in cui è nato vostro figlio diventerà il punto di partenza del vostro nuovo calendario personale, il momento storico che segna l’inizio di una nuova era. […] Comincerete a misurare il tempo secondo due calendari diversi: uno di uso comune nel resto del mondo, l’altro tutto vostro, privato, basato sulle età del bambino e sulle pietre miliari della sua crescita.’ (Daniel Stern – Nascita di una Madre)

Il parto rappresenta il momento di massima apertura, si apre il sipario sulla nuova vita e la nuova vita comincia.
È piuttosto comune che una donna dopo il parto riesca a ripulire lo spazio intorno a sé, a prendere coraggio di alcune decisioni fino ad allora difficili, a fare chiarezza rispetto ad alcune situazioni o relazioni ambivalenti. Il parto è una grande opportunità di rinnovamento e liberazione, un dono privilegiato che appartiene solo alla donna.
È il punto di arrivo della discesa al centro di sé. E il punto di partenza per la risalita. E’ un rituale di passaggio, dalla vita spensierata della vergine alla fase archetipica della madre. In chiave simbolica la vergine – non ha nulla a che fare con la donna casta e pura da un punto di vista sessuale – è la prima fase della vita di una donna, una fase dinamica, esuberante, egocentrica, leggera, contraddittoria, in cui la donna è intera in se stessa.
La donna che diventa madre, è ‘raddoppiata’ , sperimenta inevitabilmente la separazione da uno a due, la sofferenza del parto, ‘divisa a metà’ , ‘mai più sarà intera’. (Cit. Erica Jong)

Diventare madre è per sempre.
La donna raggiunge in questa fase la sua maturità, utilizza la sua conoscenza con consapevolezza, impara ad accogliere, sperimenta la gioia di vivere senza cadere negli eccessi e nelle contraddizioni della fase precedente.
Assume metaforicamente la forma della luna piena che ‘nonostante le sue imperfezioni di forma, ci tramanda una pienezza tale da spingerci a seguire le sue orme’ (Claudia Lemmi, Le antiche vie femminili).

Il parto è la porta verso la nuova vita, verso la rinascita, verso il proprio bambino. Il momento in cui la donna lo incontra fisicamente per la prima volta all’esterno da sé. È il momento trasformativo al quale la donna si è preparata per nove lunghi mesi.
Ricco di contraddizioni, pause, rincorse, attese e di nuovo, onde di energia, sarà per la donna una esperienza senza uguali. Solo quando la donna riuscirà ad abbandonarsi, la nascita potrà accadere. Solo quando permetterà alle cose semplicemente di accadere, senza il controllo della mente.

‘Mentre ti apri fisicamente ed emozionalmente, ti espandi anche mentalmente e diventi così un canale aperto tra il cielo e la terra. Sei sacra. Sei la porta della vita. Sei l’antica Dea Madre.
Ti lasci attraversare da un essere che viene da un altro mondo e, dopo averli dato un corpo, lo dai alla luce” (Verena Schmid – Venire al mondo, dare alla luce).

5.1 FIORI DI BACH
I Fiori di Bach, sono un ottimo alleato in tutto il percorso e possono esserlo anche durante il parto.
L’Operatrice Olistica Materno Infantile potrà semplicemente informare la mamma sul loro funzionamento e, dopo un attento ascolto dello stato d’animo della gestante, potrà indicare quali di questi potrebbero essere adatti a lei e al suo percorso.

Si tratta di preparati di origine vegetale (con una eccezione, in quanto uno dei 38 rimedi è acqua di sorgente): la massima espressione della forza vitale di 37 piante. Archetipi floreali. Ogni fiore porta con sé una qualità archetipica ed è in grado di risvegliare quell’energia nella nostra anima.
(N.B. Allo stato attuale, la medicina tradizionale, non ne riconosce gli effetti terapeutici). In un ipotetico parto non disturbato, la donna non sentirà alcun bisogno di assumerli, ma avere con sé il proprio mix personalizzato, potrebbe essere un aiuto per calmare eventuali paure o ansie.

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5.2 UN AMULETO PER IL PARTO
Malachite verde Pietra della trasformazione emotiva, amuleto contro il dolore. Collegata al chakra della radice, al plesso solare e al cuore. Sin dall’antichità è utilizzata come pietra di cura e di protezione della trasformazione. Una pietra molto potente, capace di risuonare con il nostro quarto chakra, il chakra del cuore, di rilassare le tensioni del diaframma, aprire il centro cardiaco, permettendo così all’energia di circolare liberamente.

Rimuove le inibizioni e le nostre resistenze, ci aiuta ad aprirci, a prendere decisioni velocemente, di essere presenti. Il suo potere assorbente, allevia il dolore.
Rafforza gli organi sessuali femminili. ‘Dovete sapere che il potere delle cose naturali è talmente grande che esse non solo lavorano su tutto ciò che hanno vicino, grazie alle loro qualità, ma gli trasmettono anche un potere analogo.’ (Heintich Cornelius Agrippa, c. 1500 d.C. – tratto da Cristalli per guarire, Judy Hall)

5.3 NOTA ALL’INTERO CAPITOLO
Ho preferito non soffermarmi sulle modalità di accompagnamento alla mamma dell’Operatrice Olistica Materno Infantile in questa fase.
Trovo che una buona preparazione emozionale al parto e le giuste informazioni su un parto rispettato e la sua fisiologia, siano un’ottima base di conoscenza per la donna per poter sperimentare il parto in maniera istintuale, selvaggia, secondo natura. Si tratta di un momento sacro, nel quale nessuna figura professionale dovrebbe intervenire se non per necessità.

Pertanto, mi sono limitata a descrivere solo due modalità, di supporto sì, ma un supporto molto discreto. Ricordandoci dell’apertura di cui abbiamo parlato in questi paragrafi, passeremo ora al puerperio, e alla necessità che porta con sé, di chiudere e lasciare andare.

6. PUERPERIO
Affronteremo ora il puerperio alla luce di tutto ciò detto finora. Idealmente avremo accompagnato la mamma per tutto il percorso, o forse ci entreremo in contatto proprio ora.

L’approccio sarà sempre modulato adattandosi alle richieste ed esigenze della diade. Prima di addentrarci nelle modalità di accompagnamento della donna nel periodo post parto, un breve cenno alla storia del puerperio.

6.1 BREVE STORIA
Per puerperio si intende il periodo che va dalle 2 ore dopo il parto alle 6 settimane successive.
Si tratta di un periodo molto delicato, in cui avvengono cambiamenti ormonali e sociali importanti, si avvia la relazione tra mamma e neonato.

È necessario un recupero fisico, l’utero inizia a tornare al suo posto e scompaiono le modificazioni della gravidanza, inizia la lattazione. Da un punto di vista emotivo, si sta svolgendo il primo atto pratico della trasformazione innescata durante la gravidanza: la nascita della madre.
Nelle società moderne sono andate perse moltissime delle tradizioni legate a questo delicatissimo periodo di trasformazione.

La gestazione ed il parto spesso vengono accompagnati da diverse figure professionali in ambito materno- infantile, ma dopo la nascita, la madre spesso si ritrova da sola.
Quando la nuova famiglia riprende la routine lavorativa, le visite alla madre diminuiscono, le donne intorno alla madre ritornano alla normalità in un momento in cui la madre spesso sperimenta la tempesta: il puerperio è una fase fortemente emotiva.

In antichità, le donne della comunità si stringevano intorno alla nuova madre, alla madre-bambina, durante questo passaggio, lasciandole il tempo di conoscere il suo bambino e riconoscersi, ascoltandola, sostenendola, contenendola in questo momento di costruzione della sua nuova identità. In Donne che Corrono con i Lupi, Clarissa Pinkola Estes, analista, specializzata in etnologia e psicologia clinica, scrive: ‘La possibilità è una soltanto: una madre deve trovare una madre nel fare da madre dei suoi figli. Sebbene la donna abbia un legame spirituale e fisico inalienabile con la sua creatura, nel mondo della Donna Selvaggia, non diventa improvvisamente e da sola una madre temporale perfettamente formata.

Nei tempi antichi, le benedizioni della natura selvaggia normalmente arrivavano grazie alle mani e alla prole delle donne che nutrivano le madri più giovani. La primipara in particolare porta dentro non una vecchia ricca di esperienza, ma una madre- bambina. La sua età non ha alcuna importanza perché diventando madre per la prima volta ogni donna è una madre-bambina.

Un madre- bambina è abbastanza grande da avere dei figli ed è dotata di buoni istinti nella giusta direzione giusta, ma ha bisogno delle cure materne di una o più donne che la consiglino, la incoraggino e la sostengano nella sua maternità.’ Per secoli, queste tradizioni hanno caratterizzato il puerperio, attraverso un sistema che si tramandava da donna a donna, ‘che alimentava le giovani madri, insegnando loro a nutrire a loro volta la psiche e l’anima dei loro figli’.

Un sistema semplice, basato su sguardi, attenzioni, cure, vicinanza, un sistema istintuale che in gran parte abbiamo perso. Il sentimento con cui l’Operatrice Olistica Materno Infantile affiancherà la madre durante il puerperio sarà proprio questo, il sentimento del cerchio, che accoglie la nuova madre, con cura, doni e storie, e comprende la magia e la trasformazione che stanno avvenendo nella donna.

6.2 RITUALE DI CHIUSURA DEL VENTRE E DELLE OSSA SACRE
Questa pratica antica, tramandata oralmente da donna a donna, non ha certo una sola modalità tecnica, ma l’intento è sempre lo stesso in tutte le culture: il corpo della donna cambia durante il viaggio attraverso la gravidanza, si apre, specialmente nei fianchi e nel bacino, ed è essenziale richiudere fisicamente e spiritualmente questo spazio.

La pratica che mi è stata tramandata, trova la sua origine in Rocio Alarcon, ostetrica tradizionale dell’Ecudador, sciamana con un dottorato in etno-botanica. Questa stessa pratica prende spesso il nome di ‘Rebozo’, una stoffa usata tradizionalmente in Messico per portare i bambini e utilizzata dalle ostetriche tradizionali da tempi ancestrali per dare conforto alla donna incinta quando sente dolore, è scomoda o per favorire il parto “cambiando posizione” al bambino.

Il rituale incoraggia la madre a chiudere energeticamente.
In Ecuador le donne ricevono questo massaggio a poche ora dalla nascita del loro bambino e 5 o 6 volte durante i primi 40 giorni. Il massaggio dell’addome, stimola il flusso sanguigno che a sua volta pulisce, rinnova, muove i fluidi, rilassa. Favorisce il recupero fisico dei tessuti, normalizza i livelli ormonali.

Aiuta utero e vescica a ritornare nella loro sede naturale. Sotto un’aspetto spirituale, l’intento sarà quello di creare uno spazio sicuro per la madre, dove possa sentirsi nutrita e rilasciare le emozioni collegate alla nascita del suo bambino e alla sua nascita come madre.
Uno spazio dove connettersi con il suo ‘nuovo’ corpo ed elaborare ciò da lasciare andare. Per l’Operatrice Olistica Materno Infantile, offrire questo massaggio alla donna, significa lavorare insieme con l’intento di portare nutrimento, silenzio, riconnessione e la possibilità per la donna di riflettere sul suo cammino verso la maternità, di ascoltare le proprie emozioni.

6.3 IL BISOGNO DI CONTATTO
‘Il contatto ‘pelle a pelle’ con la madre è una aspettativa biologica del cucciolo umano subito dopo la nascita nei primi giorni di vita e anche nelle settimane successive.’ (Dispensa corso base allattamento – Tiziana Catanzani. IBCLC) Finora abbiamo posto l’attenzione per lo più sulla mamma, che attraverso la consapevolezza dei suoi sentimenti, delle sue sensazioni, sarà più in connessione con le emozioni del proprio bambino, in un rapporto quasi simbiotico con lui, come durante la gravidanza.

L’operatrice Olistica Materno Infantile, come più volte descritta, non solo sarà una professionista in grado di entrare in empatia con la mamma e i suoi bisogni emotivi, ma sarà in grado di fornire informazione e sostegno anche a livello pratico, nella gestione della quotidianità.
L’OOM Peer Supporter Allattamento potrà aiutare la mamma nell’avvio dell’allattamento. Potrà proporre alla mamma alcune pratiche per favorire il contatto ‘pelle a pelle’, utili a ricreare per la mamma un momento di silenzio e attaccamento con il proprio bambino.

L’OOM Peer Supporter Portare in Fascia e Alto Contatto Potrà proporre il babywearing, come strumento di supporto emotivo e pratico per la neomamma. L’OOM sarà in grado di fornire alla mamma, qualora lo ritenesse utile, tutte le informazioni per avvicinarsi a questa pratica, semplice ed antica.
Prendendo come assunto il fisiologico bisogno di contatto e contenimento del neonato, il babywearing non è altro che il mezzo per rendere questo contatto più semplice sotto diversi punti di vista.
Da un punto di vista pratico, sicuramente facilita la vita della neomamma, rendendo la gestione quotidiana del bambino più semplice, permettendole di avere le mani libere e di essere più disponibile agli spostamenti. Da un punto di vista emotivo, permetterà ad entrambi di ritrovarsi di nuovo protetti dal quel contatto che per le 9 mesi è stato la normalità.

Per il bambino sarà una risposta efficace al suo bisogno di accudimento, riconoscimento, scambio tattile, protezione e per la mamma una modalità efficace per rispondere a questi bisogni in maniera semplice e naturale. Vissuto consapevolmente, sarà una grande possibilità per la mamma per ricreare uno spazio di ascolto profondo tra lei e il suo bambino, così come durante la gestazione dove lo spazio era protetto. Sarà uno spazio di amore. Una modalità per fermarsi, ritrovarsi ad ascoltare.
L’operatrice Olistica Materno Infantile potrà proporre alla mamma, il massaggio neonatale, come pratica antica di ritorno ad uno spazio protetto di contatto tra la mamma e il suo bambino.

Attraverso il tatto, attraverso la pelle, il primo organo di senso per tutti gli esseri umani, la mamma potrà comunicare con il proprio bambino in un modo più profondo.
‘Lo stretto contatto, non vizia il bambino, ma lo rende più appagato e sereno. Il bimbo ritrova alcune delle sensazioni sperimentate in utero e ne viene rassicurato. Con la crescita il bambino, avendo potuto sperimentare una base solida e sicura, potrà affrontare il mondo e i nuovi incontri con tranquillità e autonomia. I bambini portati, infatti, difficilmente diventano dei bambini viziati, piuttosto sono bambini maggiormente consapevoli dei propri bisogni e più capaci di esprimerli, perché sanno di trovare un adulto capace di comprenderli e ascoltarli.

Un bambino ascoltato e soddisfatto nei suoi bisogni più profondi di contatto, rassicurazione, contenimento e affetto sarà poi anche un bambino più sereno, più disponibile ad affrontare nuove sfide e nuovi incontri e quindi più autonomo. ‘ (Esther Weber)

6.4 UN AMULETO PER IL PUERPERIO
Quarzo Rosa La pietra dell’amore incondizionato e di pace infinita; calmante, riequilibrante, ispira e sostiene la guarigione, il risanamento e la risoluzione. Infonde armonia, amore, fiducia, ottimismo ed equilibrio. E’ attivo sul quarto chakra, entra in sintonia con il ritmo cardiaco, insegna ad amore in modo disinteressato e senza aspettative.

Attribuisce il potere di assorbire e trasformare le energie negative. Per la mamma, indossare questo cristallo purificato, nel delicato periodo del puerperio, può essere d’aiuto nella ricerca di un nuovo equilibrio, nell’apertura verso il proprio bambino.

CONCLUSIONE
L’obiettivo di questo lavoro è quello di portare alla luce alcune nuove modalità di accompagnamento alla gravidanza, e di far conoscere una nuova figura professionale, che in sinergia con altri operatori del settore materno infantile, possa essere un punto di appoggio per la donna, per la mamma durante la gravidanza.

Il testo ha affrontato più volte il tema della trasformazione, sotto diversi punti di vista, fisici, emotivi, spirituali ed energetici, non per confondere il lettore, ma con l’intento di veicolare un messaggio ricco di significati, così che il lettore possa cogliere l’essenza del viaggio attraverso la gravidanza e la maternità, così che possa comprendere quante opportunità di cambiamento la gestazione porta con sé.
Quanto emerso fino ad ora, ci spinge a considerare che in una trasformazione così grande, lenta e graduale, fatta di attese e di silenzi, di gioia, di dolore, di fatica e appagamento, la donna non dovrebbe essere sola, dovrebbe essere accompagnata, sostenuta e accolta, senza invadenza.

Nella società odierna, sempre di fretta, in antitesi con la magia dell’attesa, improntata sul fare, sull’azione, si sono purtroppo perse alcune tradizioni, rituali, figlie di un antico matriarcato, legate al passaggio da donna a donna, improntate sullo stare, sull’essere, sull’ascolto, sul sentire, legate ai ritmi ciclici della natura stessa.
La ricerca consapevole di una gravidanza, la gravidanza, il parto e il puerperio sono da considerarsi una grande opportunità di fermarsi, guardarsi dentro, riconnettersi con la propria creatività.

Riprendersi spazio e tempo. Un viaggio magico, misterioso, trasformativo, ricco di emozioni contrastanti, ambivalenti. ‘I nostri vissuti, i nostri stati d’animo variano con il trascorrere degli anni e l’accumulo di esperienze.
È questo un compito affascinante della vita: farne esperienza. Credo sia fondamentale darci la possibilità che gli eventi incidano nella nostra storia rendendola diversa mano a mano che procediamo.
E la maternità incide. Non c’è dubbio. È un impegno, nella migliore delle ipotesi, ventennale.

Certo, non si smette mai di essere madri, anche se è ben diverso l’impegno richiesto da un bambino di tre mesi o tre anni da quello di un ragazzo/a di venti. Un figlio però ci mette a confronto con l’unica cosa che è per sempre. Il che è meraviglioso e terrificante insieme.’ (Marilde Trinchero – La solitudine delle madri)

Il mio personale intento, come Operatrice Olistica Materno Infantile è proprio quello di ritrovare con la donna un po’ di magia naturale, da donna a donna, da mamma a mamma, un po’ di energia perduta nella vita frenetica di tutti i giorni.

Ritagliarsi insieme un piccolo spazio tra gli impegni settimanali o mensili dove permettersi di fermare il tempo e semplicemente rimanere in ascolto, nella percezione dei propri bisogni, delle proprie emozioni, del proprio corpo.
Senza nessuna invadenza da parte dell’Operatrice, il cui obiettivo sarà quello di mettere a conoscenza la donna di alcune modalità con le quali, una volta terminato il percorso, potrà ritrovare il suo centro, il suo equilibrio in autonomia, potrà ascoltare il suo cambiamento e ciò che ha portato.

L’Operatrice Olistica Materno Infantile potrà seguire la mamma singolarmente oppure creando dei gruppi di condivisione, sicuramente una grande opportunità di scambio per la mamma.
Come Operatrice Olistica, e prima ancora Mamma, credo sia fondamentale per l’operatrice in ambito materno infantile aver prima rielaborato ampiamente la propria esperienza genitoriale così’ da poter conoscere i propri punti di forza e i propri limiti e credo sia davvero importante essere in continuo aggiornamento, soprattutto da un punto di vista di cammino emotivo,e nel mio caso, spirituale, per poter essere un canale il più puro possibile.

Alcune delle modalità che ho voluto proporre in questa tesi (qui in una scaletta idealizzata in un percorso dalla ricerca dalla gravidanza al post parto) sono assolutamente proponibili in ognuna delle quattro fasi trattate.

I Fiori di Bach, per esempio, di cui qui abbiamo parlato solo relativamente al parto, sono assolutamente utilizzabili in tutto il percorso. La meditazione e la visualizzazione, qui ipotizzate nel periodo prenatale, possono essere un’ottimo strumento anche nel post parto.
La respirazione imparata durante la meditazione potrà sicuramente venire in aiuto alla donna anche durante le fasi di riposo del travaglio.

Il Reiki, come ogni pratica energetica, non avendo alcuna controindicazione, potrà essere utilizzato dall’Operatrice in ogni momento.
Durante la ricerca della gravidanza, attraverso il Reiki e/o le pratiche di Womb Blessing® sarà possibile un percorso mirato. Lo stesso massaggio proposto con il rituale di chiusura del ventre potrà essere proposto con un intento di apertura nell’ultimo trimestre di gravidanza in preparazione al parto, oppure durante la ricerca della gravidanza stessa per lavorare sul grembo in quanto centro creativo. Il Caviardage®, sarà un modo divertente per la mamma per lasciare andare le proprie emozioni.

La danza, il movimento corporeo, delle modalità corporee di aprire dei canali, di lasciare andare l’emozioni, di abbandonarsi ad esse. Ciò che l’Operatrice dovrà fare sarà creare modo, tempo, e condizioni così che la mamma, la futura mamma, possa sentirsi protetta, contenuta, non giudicata e possa permettersi di ascoltare se stessa, i suoi desideri, la voce del suo bambino, già dalle prime settimane di gestazione. Il suo bambino parlerà attraverso di lei e dopo la nascita comunicherà con lei attraverso sguardi, emozioni, pianti… la mamma dovrà imparare un nuovo linguaggio e se avrà portato avanti un percorso su di sé precedentemente sarà sicuramente più ricettiva.

LA DISCESA DELLA DEA INANNA
‘Mostrami la via attraverso cui abbandonare tutti i pregiudizi e lasciar andare i pesi della vita, così come tu lasciasti andare tutti i tuoi averi nella discesa nel Mondo di Sotto. Poi, rendimi capace di risollevarmi, ritemprata e pronta per vivere pienamente la mia vita.’ (Dee Poth – La Sapienza della Dea)

Chi meglio di Inanna, dea della discesa e della resurrezione, può rappresentare questo viaggio trasformativo che è la maternità?
Chi meglio dell’archetipo che rappresenta può spiegare il ciclo Vita/Morte/Vita a cui più volte ho accennato in questo testo? Chi meglio di lei, regina del cielo e della Luna negli inferi, può spiegare il viaggio al centro di sé che la maternità porta inevitabilmente con sé, che sia vissuta in maniera consapevole o meno. Chi meglio del suo mito ci mostra il processo di eliminazione di tutti quegli elementi inutili, superflui e dettati dall’esterno, la discesa e la risalita, con i suoi doni di consapevolezza.

La rinascita, il nostro potere personale. La sua storia In un lontano passato, Inanna, dea mesopotama, era invocata come Regina del cielo e della vegetazione; al suo fianco, Dumuzi, suo sposo e re.
Discese nel Mondo di Sotto per far visita alla sua gemella Ereshkigal, in lutto per la perdita del marito.
Conscia che il viaggio sarebbe stato impegnativo, a causa del difficile legame con la sorella, Inanna si prepara con numerosi rituali prima di intraprendere la discesa, lasciando detto alla sua sacerdotessa, Ninshubur, di andarla a cercare se entro tre giorni non fosse tornata.

Per arrivare dalla sorella, Inanna dovette superare sette cancelli, ad ogni cancello della sua discesa le fu chiesto di rinunciare ad un simbolo del suo potere. Alla fine, nuda, e senza più niente da offrire, arrivò alla sorella Ereshkigal, che la condannò a morte e ne appese il cadavere a testa in giù ad un gancio da macellaio. Ninshubur, non vedendola tornare, corse da Enki, dio della saggezza, che acconsentendo ad aiutarla a ritrovare Inanna, lascio scendere Ninshubur nel Mondo di Sotto a cercarla.

La sacerdotessa convince Ereshkigal a risvegliare Inanna e le fa promettere di lasciarla andare a patto che qualcuno prenda il suo posto e le faccia compagnia negli Inferi. (Come vedremo, ci sono diverse narrazioni sulle modalità del risveglio di Innanna)

Fu così che dopo tre giorni, i tre giorni della luna nera, Inanna risorse dal mondo dei morti.
Inanna, tornata sulla Terra, scelse Dumuzi, che si stava beando del suo trono senza preoccuparsi della assenza della sposa, perché andasse a fare compagnia alla sorella.
La storia di Inanna ci insegna l’importanza di abbracciare le nostre ombre, l’importanza di una discesa nel proprio sé profondo per poterlo comprendere e ci mostra i doni che questa comprensione ci porta. Ci mostra un equilibrio, fatto di luci e di ombre, raggiungibile solo accettando e accogliendo ogni lato di noi, Imparando a conoscerci.
Inanna è la dea del cambiamento profondo e ci insegna a rimanere in questo cambiamento con fiducia.

Simile a Persefone, ma nelle vesti di donna nel pieno del suo potere, Inanna si sente chiamata a scendere nelle profondità della terra. Inizia il suo viaggio riccamente vestita ed adornata di preziosi gioielli, con la corona in testa. Trova sette porte da attraversare.
A ogni porta le viene chiesto di lasciare qualcosa: alla prima porta la corona, alla seconda i gioielli, alla terza i veli, alla quarta la veste, alla quinta la biancheria, alla sesta la pelle e alla settima le carni. Quando arriva in fondo al suo percorso, nel centro della terra, ne rimane solo lo scheletro che viene appeso ad un gancio. Tutto sembra perso.
Ma si dà il caso che la dea degli Inferi debba partorire. Chiede l’aiuto di Inanna, e dopo il parto la autorizza a ritornare nel suo regno del cielo. La via del ritorno è faticosa.
Ad ogni porta da riattraversare, Inanna recupera una parte di sé e ricostruisce prima il suo corpo, poi si riveste e di porta in porta recupera la sua integrità, arricchita da un’esperienza profonda, fino a uscire nuova e completa, in tutto il suo splendore.’ (Verena Schmid – Venire al mondo e dare alla luce)

NOTA: tutte le modalità di accompagnamento descritte in questo testo in nessun modo vogliono sostituirsi alla medicina tradizionale, né svalutarne l’efficacia. Vogliono solo essere una possibilità di affiancamento ad essa, in un ambito di fisiologia.

GLOSSARIO
Come promesso, qui alcuni approfondimenti sui temi trattati:

Energia
Una coscienza superiore, slegata da culti religiosi e condizionamenti sociali; energia universale pura, energia della Madre-Terra, linfa vitale, linfa universale, Luce, Amore. Disponibile per tutti allo stesso modo, accessibile da ogni dove.
Presente in ognuno di noi e al di fuori di noi.

Aura
Energia che avvolge i corpi viventi. Campo energetico. Campo eterico.

Chakra
‘Secondo l’induismo, ciascuno dei sette centri di energia del corpo umano che presiedono a determinate funzioni psichiche e organiche. Etimologia:← dal sanscr. cahrá, propr. ‘ruota’’ (fonte: Dizionario Garzanti Linguistica)
I Chakra sono dei vortici di energia posizionati sul nostro corpo che connettono il nostro campo fisico al corpo eterico, ‘sono vortici che governano il nostro benessere fisico, mentale e spirituale’. (Tanmaya Honervogt – Reiki)

Archetipi
Forme – pensiero cristallizzate nel tempo, antiche, che risuonano nel nostro modo di agire, di pensare. In filosofia, il modello primitivo della cose.
In psicanalisi, secondo lo svizzero C.G. Jung (1875-1961), il contenuto dell’inconscio collettivo, cioè le idee innate o la tendenza a organizzare la conoscenza secondo modelli predeterminati innati.

Donna Selvaggia e consapevolezza animale
Più volte all’interno di questa tesi ho usato questi vocaboli, ispirandomi al lavoro della analista, etnologa e psicologa clinica, Clarissa Pinkola Estes in ‘Donne che corrono con i lupi’, La Donna Selvaggia di cui parla, è una ‘forza psichica potente, istintuale, e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi’. Clarissa Pinkola Estes è considerata la fondatrice di una vera e propria psicanalisi del femminile.

Intuito
L’intuizione, la voce dell’intuito, è quella voce interiore, estemporanea, che spesso ci porta fuori dalla zona di comfort, è dirompente. Ci mette a confronto con la nostra Donna Selvaggia interiore, con la nostra natura, attraverso ciò che sentiamo, i sentimenti, le sensazioni.

Matriarcato
Un tipo di struttura sociale antica secondo cui la discendenza segue la linea materna e la donna pur senza detenere il potere politico, è a capo della famiglia. Il cerchio di donne, il passaggio di informazioni da donna a donna, alla pari, l’aiuto tra donne di generazione in generazione: una delle virtù del matriarcato.
Una società ancestrale in cui l’energia femminile era il potere dominante, in quanto potere creativo di fertilità e simbolo della natura stessa.
(Un concetto molto lontano dall’idea di dominio espressa successivamente con il femminismo). ‘In quell’epoca, prepararsi a dare la vita non implicava la relegazione; al contrario, conduceva ad un gioioso abbandono, a una danza della vita, a un viaggio rapito nel mondo dello spirito in occasione di un’esperienza intensamente corporea.’ ‘ Il potere della coscienza matriarcale considera tutti gli uomini come figli della Madre, tutte le donne come sue figlie. […] Il potere della coscienza matriarcale è il potere del gruppo femminile come forza di civiltà e di governo.[…] Intorno al corpo della Dea Madre, le nostre antenate camminavano in processioni sacre, anno dopo anno, celebrando i cicli stagionali di vita, morte e rinascita’. (Vicki Nobel – Madrepace)

Femminile autentico
Molto simile alla definizione di Donna Selvaggia., legato all’energia femminile come forza accogliente, creativa, creatrice, in legame con la Madre Terra. Una forza, una energia potente, disponibile per tutte le donne, nel momento in cui ne divengono consapevoli e disponibili a comprendere questa antica energia autentica, fuori dallo spazio e dal tempo, fuori da condizionamenti sociali.

Rituale e intento
Un rituale non è altro che un insieme di formule o di gesti che compongono il rito stesso. Ciò che è importante in un rituale, non è tanto la perfezione e il tecnicismo, quanto l’intento, l’attenzione che poniamo in ciò che stiamo facendo. E’ l’intento a creare. E’ l’intento a donare magia al rituale, ad attirare l’energia che serve perché tutto possa accadere. (Legge di attrazione universale).

Moon Mother®
Letteralmente Madre della Luna; è un marchio registrato che fa riferimento alla donna che ha intrapreso un percorso di consapevolezza delle sue energie femminili con Miranda Gray. Per approfondimenti: https://wombblessing.wordpress.com/2015/11/24/chi-sono-le-moon-mother/

Guarigione spirituale
“La guarigione è un processo naturale che il corpo già conosce. Tutto ciò che dobbiamo fare, in sostanza, è uscire dal razionale, mentalmente parlando, e lasciare che lavori il corpo.’ (Vicki Nobel – Madrepace)

Peer Supporter Allattamento, Portare in fascia e Alto Contatto
Peer, ‘alla pari’. Si tratta di un genitore, in questo caso anche Operatrice Olistica Materno Infantile, che a fronte di una formazione sulla fisiologia dell’allattamento e del portare in fascia, mette le sue conoscenze a disposizione degli altri genitori.
Un genitore tra genitori, alla pari. In maniera gratuita, parlando loro di tutto ciò che ruota intorno all’alto contatto, un ‘modello’ di maternage con ritmi e modalità naturali, che prevede una forte connessione, anche fisica tra genitori e bambini anche dopo la nascita.

Babywearing
‘Portare (in inglese “Babywearing”) significa semplicemente tenere vicino a sé o trasportare un neonato o un bambino piccolo usando un supporto di stoffa.
Tenere a contatto con il proprio corpo i neonati è naturale e universale; i supporti per portare rendono questa pratica più facile e più comoda, permettendo ai genitori e a chi si prende cura dei bambini di contenere e trasportare i propri piccoli mentre svolgono le attività quotidiane.’ (http://babywearinginternational.org/pages/whatisbabywearing.php)

 

BIBLIOGRAFIA 

Ciclicità femminile:

  • Luna Rossa – Miranda Gray
  • Female Energy awakening – Miranda Gray
  • Maiku scopre Luna Rossa – Arianna Ruffinengo
  • The wisdom wound, Penelope Shuttle e Peter Redgrove Dispensa Level 1 Moon Mother® Initiation & Womb Blessing® training – Miranda Gray
  • La Luna e altri simboli – Iole Sesler
  • Luna, corpo, amore: la trasformazione dell’energia femminile attraverso il sangue e le emozioni – Cinzia Contarini

 

Chakra, blocchi energetici – Leggi Universali – Reiki:

 

  • Anatomia Occulta – Andrea Pellegrino
  • Manuale dei Chakra – teoria e pratica – Shaila Sharamon, Bodo J. Baginski
  • Tarocchi e Chakra – Pia Vercellesi, Giampaolo Gasparri
  • Reiki Tutor – Tanmaya Honervogt
  • Dispensa Corso di Primo Livello Reiki – Tiziana Cimardi Dispensa Secondo Livello Reiki – Tiziana Cimardi Dispensa Master Reiki – Tiziana Cimardi
  • Il Sentiero del Sole – Tiziana Cimardi
  • La Legge dell’Attrazione – Esther e Jerry Hicks
  • Metamedicina 2.0, ogni sintomo è un messaggio – Claudia Rainville
  • Archetipi, matriarcato, psicologia femminile: Donne che corrono con i lupi – Clarissa Pinkola Estes
  • Venire al mondo e dare alla luce – Verena Schmid
  • Il viaggio dell’Eroina – Maureen Murdock
  • La Sapienza della Dea, miti, meditazioni, simboli e riti sacri – Dee Poth
  • La solitudine delle madri – Marilde Trinchero
  • Madrepace, una via alla Dea attraverso il mito, l’arte e i tarocchi – Vicki Nobel
  • Le Antiche Vie Femminili – Claudia Lemmi

 

Maternità, alto contatto:

  • Sono qui con te – Elena Balsamo.
  • Vita segreta prima della nascita – Thomas R. Verny
  • Nascita di una madre – Daniel N. Stern, Nadia Bruschweiler Stern
  • L’alfabeto del bambino naturale – Elena Balsamo
  • Dispense corso annuale Operatrice Olistica Materno Infantile – Mammole

 

Massaggio:

  • Il linguaggio della pelle – Ashley Montagu Shantala – Frederick Leboyer
  • Dispense corso annuale Operatrice Olistica Materno Infantile – Mammole

Babywearing:
Portare i piccoli – Esther Weber
Dispensa corso Peer Portare in fascia e alto contatto – Mammole

 

Allattamento:

  • Allattare, un gesto d’amore – Tiziana Catanzani
  • Tutto sull’allattamento naturale – William e Marha Sears
  • Il mio bambino non mi mangia – Carlos Gonzales
  • Un dono per tutta la vita – Carlos Gonzales
  • Dispensa al corso Peer Allattamento – Tiziana Catanzani

 

Cristalli:

  • Il Grande Libro della Cristalloterapia – Reto Vital
  • Cristalli, gocce di luce colorata – Laura Tuan
  • Cristalli per guarire – Judy Hall

 

Caviardage®:

  • Tina Festa – Caviardage®, cercare la poesia nascosta
  • Dispensa al corso base Metodo Caviardage®

 

Ascolto attivo:

  • Dispensa al corso IACP metodo Gordon – Alli Beltrame

 

Consapevolezza corporea:

  • Dispense al corso annuale di OOM – Mammole

 

Fiori di Bach per la gravidanza e il puerperio:

  • Dispensa al corso annuale di OOM – Mammole
  • Fiori di Bach per adulti e bambini – Catia Trevisani
  • I dodici guaritori e altri rimedi – edizione definitiva – Edward Bach

 

SITOGRAFIA e ISPIRAZIONI
Womb Blessing: Sito Womb Blessing, Miranda Gray https://wombblessing.wordpress.com/about/

Rituale di chiusura del ventre e delle ossa sacre:
Articolo  http://www.mondo-doula.it/articolo.aspx?articolo=254 Sito ufficiale http://www.closingthebonemassage.com/

Caviardage® Sito ufficiale https://www.Caviardage®.it/

Archetipi:
Sito Giada Carta, percorsi verso la Dea interiore (e diversi corsi online con lei) http://giadacarta.com

Donna Selvaggia:
Sito Ilaria Ruggieri, Personal Musa http://ilariaruggeri.com

 

RINGRAZIAMENTI
Un grazie di cuore a mia figlia Micol, per aver permesso il mio risveglio arrivando nel mio utero, per aver avuto pazienza e determinazione, per essere stata motivo di coraggio e forza. Per avermi resa madre.
Per i suo baci al mattino, per le sue carezze la sera.
Per i suoi sorrisi che mi riempiono il cuore e il grembo.
Grazie alle due anime arrivate prima di lei, che hanno innescato il mio cambiamento e mi hanno insegnato così tanto. E grazie all’animo che ora porta in grembo, per avermi scelta come madre e per i doni che mi sta portando.

Grazie a mio marito, Dario, per aver accolto per primo le mie emozioni, per avermi insegnato a mostrarle senza paura, a lasciarle andare.
Per avermi sostenuta, incoraggiata, accompagnata nel mio percorso, come solo un compagno di vita può fare. Grazie per aver accolto le mie paure, i miei pianti di dolore, la mia gioia, le mie lacrime di felicità. Senza il suo appoggio non credo che tutto questo sarebbe stato realizzabile.

Grazie a mia madre, per avermi insegnato che possiamo cambiare le cose in qualsiasi momento. Per avermi insegnato il coraggio e la determinazione. Per avermi dato la vita. Per i suoi errori.

Grazie a mio padre, per aver sempre accettato la mia natura, senza mai cercare di cambiarmi.

E Grazie alla mia nuova famiglia, che mi ha supportato in questo grande cambiamento.

Grazie a Tiziana, per avermi presa per mano anni fa, cambiando tutta la prospettiva da cui guardavo il mondo.

Grazie a Roberta, per la professionalità e la passione con cui mi ha accompagnata fino al parto.

Grazie a Cora, per avermi aiutata a comprendere la direzione del mio viaggio, per avermi mostrato il vero significato dell’accoglienza, del non giudizio.
Per avermi mostrato la potenza di un cerchio di donne, di sorelle.

Grazie a Susanna, una seconda mamma, per avermi portato ogni giorno la focaccia al nono mese e per essersi presa cura di me e di Micol quando ero ancora troppo spaventata per affrontare il cambiamento. Per esserci sempre stata, dalla mia nascita, alla mia rinascita, ad oggi. Per mia madre, per me, per mia figlia.

Grazie alle mie amiche, che ogni giorno credono in me, mi sostengono e mi incoraggiano.

Grazie alle mie compagne di viaggio.

Grazie a Giovanna, per avermi ascoltata, compresa, per avermi aiutata più volte a riorganizzare i miei pensieri.

Grazie a Rachele, e al suo modo di accogliermi in tutte le mie sfaccettature.

Grazie a Serena perché con lei tutto è magico.

Grazie ad Alessandra per la sua grinta e la voglia di sognare.

Grazie alle 80 mamme con cui ho condiviso tutta la gravidanza e ancora condivido giornalmente l’esperienza. Grazie per i loro racconti, per le loro paure, per le loro gioie, grazie per la condivisione.

Un grazie, in particolare a Miriam e Ylenia, con cui ho condiviso le emozioni più profonde della mia gravidanza e ad Elisa per avermi aperto per prima gli occhi sulla possibilità di un percorso diverso.

Grazie a Giorgia, per avermi spronata a rendere questo progetto reale e per aver fondato con me un nido per le mamme, un’associazione che porta il nome delle nostre primogenite, Le MaMi.

E grazie a me. Per essermi data la possibilità di cambiare. Per aver avuto il coraggio di farlo e di nutrire la mia anima.
Questa tesi parla di me, dell’Operatrice Olistica Materno Infantile che vorrei essere, della figura che avrei voluto al mio fianco durante tutto il percorso, dalla prima gravidanza alla nascita di Micol, e che ho conosciuto solo nel post parto, quando ormai la gravidanza e la sua magia erano andate perdute, sotto chili di disinformazione, paura, ansia e medicalizzazione.
L’intero percorso, a partire dalle due anime che non sono rimaste, mi ha cambiata dentro, dando un senso al cambiamento che già si era insinuato dentro di me anni prima. Il mio parto, la nascita di mia figlia, è stata una vera rinascita, è stato l’inizio di una nuova vita.
La ricerca del secondo bambino, che porto ora in grembo, è avvenuta secondo natura, in maniera istintuale, in un lavoro di mesi di riconnessione del mio grembo ai suoi ritmi naturali, consapevole del mio ciclo e dei suoi ritmi lunari.
La nascita che sogno per questo bambino è una nascita protetta e rispettata e porto nel cuore estrema fiducia che questo avverrà.
Tutti gli argomenti trattati in questo tesi, tutte le modalità, sono state sperimentate da me in prima persona in diversi momenti della mia vita e hanno contribuito ad alimentare il mio cammino emotivo, spirituale.
Cammino di cui sono solo all’inizio e che mi sta portando in un lungo viaggio attraverso la vita.

Grazie a te, che stai leggendo il frutto del mio viaggio.

Federica Ometti
Operatore Olistico Maternoinfantile

 

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