Acquamotricista® Neonatale

Corso Online

Programma dettagliato

L’approccio del corso che insieme esploreremo rappresenta un approccio olistico e progressivo all’acquaticità neonatale, puntando a sviluppare non solo le abilità natatorie dei bambini ma anche la loro sicurezza, autonomia e benessere emotivo in acqua.

Attraverso una serie di lezioni strutturate, seguiremo passo passo l’attività dall’ambientamento iniziale, sia a secco che in acqua, verso l’esplorazione e l’uso di presidi di galleggiamento, fino a stimolazioni psicomotorie mirate e le prime immersioni. Ogni fase è stata attentamente progettata per rispettare i ritmi e le esigenze individuali dei piccoli partecipanti, incoraggiando la fiducia della diade e il piacere di essere in acqua “dolce”.

Dal gioco libero all’apprendimento guidato, dal rilassamento alle coccole in acqua, questo programma si è proposto di creare un’esperienza ricca, educativa e piacevole, facendo della piscina un setting professionale di scoperta e crescita per bambini e genitori con dei validi Educatori/Istruttori capaci di trasmettere il loro amore per la grande madre. 

Lezione 1 - I principi innovativi dell'Acquamotricità

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 1:15

La lezione mira a introdurre i partecipanti al mondo dell’acquaticità neonatale, evidenziando l’importanza di un approccio che integri aspetti tecnici e emotivi nell’insegnamento e nell’apprendimento di questa disciplina.

La decisione di trasferire la formazione in un contesto online nata dalle restrizioni covid è stata mantenuta anche il desiderio di rendere il corso più accessibile e flessibile agli operatori interessati da tutto il territorio nazionale.

La necessità della pratica diretta è assolta dal tirocinio osservativo che può essere esperito in un centro del proprio territorio o presso un Mammole Point della lombardia.

Gli innumerevoli video pratici, inoltre, permetteranno di comprendere al meglio l’effettuazione degli esercizi, delle varianti e delle precauzioni da attuare.

Il programma si propone di fornire una formazione completa, enfatizzando l’importanza dell’interazione e della risposta emotiva sia dei bambini che dei genitori all’acqua.

Il relatore sottolinea la necessità di un equilibrio tra stimolazione e protezione, promuovendo un ambiente di apprendimento che rispetti i tempi e le esigenze di ogni partecipante.

La formazione mira inoltre a equipaggiare i futuri professionisti con gli strumenti per supportare le famiglie nell’esplorazione dell’acquaticità neonatale, promuovendo il benessere e lo sviluppo armonico dei neonati.

Programma Lezione 1

– Presentazioni e Background dei Partecipanti
Incoraggiamento alla condivisione di esperienze e background per creare una comunità di apprendimento virtuale.

– Principi dell’Acquaticità Neonatale
Discussione sull’approccio emotivo e simbolico all’acqua, l’importanza dell’accoglienza e della rassicurazione e l’equilibrio tra stimolazione e protezione.

– Valore Educativo e Terapeutico
Riflessioni finali sull’importanza di un’educazione acquatica che promuova il benessere fisico ed emotivo, rispettando la fisiologia individuale.

– Apertura verso Nuovi Approcci Educativi
Invito alla fiducia nei confronti di approcci innovativi nel campo dell’educazione e della pratica acquatica neonatale.

Lezione 2 - La pedagogia e l'attività acquatica

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 0:55

La lezione si concentra sulla necessità di un approccio innovativo all’acquaticità per neonati.
L’approccio della scuola, non solo abbraccia le competenze tecniche necessarie per progettare e condurre attività in acqua, ma si arricchisce anche di elementi pedagogici e di stimolazione psicomotoria, rispettosi della relazione della diade genitore-bambino.

Al centro del programma vi è la convinzione che il neonato sia già dotato di competenze e predisposizioni innate, e che l’educazione debba essere un processo di facilitazione e scoperta piuttosto che di insegnamento diretto.

 

Programma

1. Approccio Pedagogico Moderno
Si evidenzia un cambiamento nel paradigma educativo, spostandosi da un modello direttivo a uno più inclusivo e rispettoso delle competenze innate del bambino. L’educazione è vista come il processo di “educere”, ovvero far affiorare ciò che è già presente nel bambino e nel caregiver.

2. Competenze del Neonato
Si riconosce che il neonato possiede competenze innate e una propensione naturale all’apprendimento, che devono essere sostenute attraverso un ambiente facilitante piuttosto che insegnate in modo direttivo.

3. Creazione di un Ambiente Facilitante
L’importanza di creare un ambiente sicuro e stimolante dove il bambino può esplorare e sviluppare le proprie competenze in modo spontaneo, con il sostegno del genitore.

4. Rispetto delle Competenze Genitoriali
Si sottolinea l’importanza di riconoscere e valorizzare le competenze dei genitori nel supportare lo sviluppo del proprio bambino, facilitando un approccio empatico e di supporto psicologico.

5. Stimolazione Psicomotoria
L’acquaticità viene presentata come un’opportunità per stimolare lo sviluppo psicomotorio e sensoriale del bambino, nonché per rafforzare la relazione diadica.

6. Approccio Empatico e di Supporto
Si enfatizza l’importanza di un approccio che sia empatico e di supporto, che faccia sentire il bambino rassicurato e supportato nelle sue esplorazioni e apprendimenti.

7. Apprendimento Spontaneo e Supportato
Il programma promuove un equilibrio tra l’apprendimento spontaneo, guidato dalle competenze e dalla curiosità innate del bambino, e quello guidato, dove l’adulto crea condizioni ottimali per l’esplorazione sicura.

8. “L’acqua calda” del Setting
Viene data importanza al comfort fisico e emotivo, attraverso l’adeguamento dell’ambiente fidico e la creazione di un ambiente che sia percepito emozionalmente come familiare e accogliente dal bambino.

9. Supporto al Genitore
Il programma si propone di supportare i genitori nella comprensione e nel rispetto delle esigenze del bambino, promuovendo pratiche educative che siano coerenti con il benessere e lo sviluppo ottimale del neonato.

 

Lezione 3 - La struttura e il setting acquatico

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 1:15

La lezione si concentra sugli aspetti organizzativi necessari per realizzare un corso di acquaticità per neonati efficace.

Questa sessione copre l’importanza dell’ambiente fisico, delle dotazioni necessarie, e dell’organizzazione dei corsi in relazione all’età dei partecipanti.

L’obiettivo è fornire un quadro dettagliato su come strutturare un corso che sia tecnicamente validato che rispettoso delle esigenze dei neonati e dei loro genitori.

Programma

1. Ambiente e Strutture
Si discute l’importanza di avere una vasca adeguata, con particolare attenzione alla temperatura dell’acqua (idealmente tra i 31,5°C e i 32°C) e all’altezza dell’acqua, che dovrebbe variare per accomodare le diverse fasce di età dei bambini.

2. Dotazioni e Materiali
Si esplora l’importanza di avere attrezzature e giochi vari per stimolare l’apprendimento e il divertimento dei neonati e dei loro genitori, e come questi strumenti possano essere usati per sostenere lo sviluppo psicomotorio dei bambini.

3. Organizzazione dei Corsi
Il capitolo dettaglia come organizzare i corsi in base all’età dei partecipanti, promuovendo gruppi aperti che consentano un’iscrizione flessibile e continuativa. Si enfatizza la necessità di mantenere un rapporto ottimale tra istruttori e partecipanti.

4. Approccio Pedagogico
Si sottolinea l’approccio rispettoso verso i bambini e i genitori, con un focus su metodologie non direttive che favoriscano l’esplorazione autonoma del bambino e il rinforzo positivo.

5. Formazione degli Istruttori
Viene discussa l’importanza di avere istruttori ben formati, non solo negli aspetti Tecnici dell’acquaticità ma anche nella comprensione dello sviluppo psicomotorio infantile, così da poter adattare le lezioni alle esigenze individuali dei partecipanti.

6. Sicurezza e Igiene
Si rimarca la priorità assoluta della sicurezza in acqua e dell’igiene della vasca, essenziali per un ambiente di apprendimento salutare.

7. Comunicazione con le Famiglie
Si evidenzia l’importanza della comunicazione efficace con i genitori, sia per informarli sui progressi dei loro bambini sia per coinvolgerli attivamente nel corso.

8. Valutazione e Feedback
Si discute la necessità di un sistema di valutazione e feedback per monitorare il progresso dei neonati e per assicurare che gli obiettivi del corso siano raggiunti in modo soddisfacente per tutte le parti coinvolte.

Lezione 4 - Le prime proposte: Ambientamento, esplorazione, att. ludiche...

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 1:25

Il programma per l’insegnamento dell’acquaticità neonatale si basa su principi di gradualità e rispetto dei ritmi individuali, con l’obiettivo di sviluppare non solo le abilità in acqua ma anche un rapporto positivo con l’elemento, i pari e l’educatore.

L’approccio parte da un’attenta fase di ambientamento, sia a bordo vasca che nell’acqua, per procedere poi con l’esplorazione autonoma e l’uso di presidi di galleggiamento adeguati.

Questo percorso si arricchisce di giochi e attività ludiche che stimolano la curiosità e la voglia di sperimentare, fondamentali per mantenere alta l’attenzione e l’interesse del bambino.

Ambientamento: Una fase cruciale che inizia a bordo vasca, dove il bambino può osservare l’ambiente acquatico in sicurezza e con curiosità. L’ambientamento prosegue con l’ingresso graduale nell’acqua, accompagnato da un adulto, per far sì che il bambino si abitui progressivamente alla nuova sensazione.

Esplorazione: Dopo l’ambientamento, il bambino viene incoraggiato a esplorare l’ambiente acquatico. Questa fase è caratterizzata dall’uso di giochi e attività che stimolano il movimento e l’interazione con l’acqua, permettendo al bambino di sperimentare la propria mobilità in modo piacevole e stimolante.

Utilizzo di specifici presidi di galleggiamento
L’introduzione di dispositivi di galleggiamento specificamente progettati per i bambini supporta l’apprendimento dell’autonomia spaziale in modo sicuro.

– Attività ludiche
Il gioco è un elemento centrale del programma, poiché trasforma l’apprendimento in un’esperienza divertente e coinvolgente. Attraverso giochi adatti all’età ma soprattutto alle individuali competenze, i bambini migliorano le loro abilità.

 

Programma

1. Ambientamento a bordo vasca:

– Osservazione dell’ambiente acquatico.
– Giochi e attività preliminari per prevenire l’ansia della diade.

2. Primi contatti con l’acqua:

– Ingresso graduale nell’acqua.
– Le posture

3. Esplorazione attiva:

– Giochi e attività che incoraggiano il movimento e l’esplorazione dell’ambiente.
– Stimolazione della curiosità attraverso l’uso di oggetti galleggianti e altri stimoli sensoriali.

4. Introduzione ai presidi di galleggiamento
– Selezione di dispositivi adeguati all’età e alla fase di apprendimento.
– Attività che incoraggiano l’uso indipendente dei presidi per promuovere la confidenza nell’acqua.

5. Giochi e attività ludiche in acqua:
– Sviluppo delle abilità natatorie attraverso il gioco.
– Rinforzo positivo e incoraggiamento continuo.

6. Progressione verso abilità natatorie più strutturate (per bambini pronti):
– Esercizi di galleggiamento, immersione e spostamento autonomo.
– Introduzione graduale ai movimenti specifici dell’autonimia in galleggiamento, adattati alle capacità del bambino.

 

Il programma è modellato per adattarsi ai bisogni e ai tempi di ogni bambino, ponendo le basi per un apprendimento dell’acquamotricità  che sia sicuro, divertente e coinvolgente.

Lezione 5 - I presidi di Galleggiamento e il materiale didattico

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 1:14

La lezione approfondisce l’uso dei presidi didattici di galleggiamento.

Attraverso una dimostrazione pratica con un modello a grandezza naturale di un neonato e di molti video di ripresa in acqua, vengono esplorate le caratteristiche dei presidi e fornite le soluzioni pratiche di utilizzo didattico.

Viene sottolineata la fondamentale necessità di mantenere il bambino in una postura proattiva.

Si tratta la necessità di un approccio graduale per introdurre il bambino all’uso dei materiali e alla successione delle esperienze proposte, enfatizzando l’importanza dell’interazione positiva con l’acqua e la necessità di un’attenta supervisione da parte dei genitori.

La lezione include suggerimenti su come stimolare il movimento e l’esplorazione autonoma del bambino nell’acqua, utilizzando giochi e attività ludiche.

Viene inoltre affrontata la questione della sicurezza.

 

Programma

– Caratteristiche dei presidi didattici e di galleggiamento
Presentazione delle specifiche tecniche e di come adattarli alle caratteristiche individuali per dimensioni e competenze.

– Posizionamento del Bambino
L’importanza di stimolare una postura proattiva

– Stimolazione del Movimento
Suggerimenti per stimolare il movimento autonomo del bambino nell’acqua attraverso giochi e attività ludiche.

– Sicurezza e Supervisione
Enfasi sulla necessità di una costante supervisione dei genitori e dell’istruttore.

 

Lezione 6 - Educazione e Stimolazione Psicomotoria

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 1:40

Nella sesta videolezione, viene trattato l’approccio psicomotorio al benessere e allo sviluppo del bambino.

Enfasi al ruolo educativo dell’operatore con una serie di indicazioni domiciliari e la trattazione e visione di tantissimi esercizi documentati puntualmente da specifici video in acqua.

Questi esercizi sono volti a stimolare il bambino in modo naturale e piacevole, promuovendo l’ autonomia in sicurezza e lo sviluppo sensoriale e motorio.

Attraverso la stimolazione spaziale, i bambini imparano a comprendere il loro corpo in relazione allo spazio che li circonda, sviluppando abilità importanti come la capacità di orientarsi, muoversi in modo sicuro e adeguato all’ambiente interagendo liberamente con gli oggetti e le persone.

Esercizi e giochi che incoraggiano il movimento in diverse direzioni, l’equilibrio, il salto, lo scivolare nell’acqua sono esempi pratici di come si può implementare la stimolazione spaziale.

L’ambiente acquatico è particolarmente adatto per questo tipo di stimolazione, poiché l’acqua offre sostegno, permettendo al bambino di sperimentare movimenti che potrebbero essere più difficili da eseguire a terra, azioni supportate inoltre da una grande spinta innata (evolutiva) che si attiva nella relazione con l’acqua, se questa è emotivamente calda.

Questi esercizi non solo favoriscono lo sviluppo motorio e sensoriale del bambino, ma rafforzano anche il legame tra il bambino e il genitore attraverso il gioco condiviso e il divertimento.

La lezione pone enfasi sull’importanza di un approccio ludico e non ansioso, sottolineando che ogni attività deve essere adattata alle esigenze, alle capacità e ai tempi del bambino, evitando forzature e mantenendo sempre un atteggiamento positivo e incoraggiante.

Programma 

1. Educazione psicomotoria
Il ruolo dell’operatore nel sensibilizzare l’uso di buone pratiche domiciliari

2. Stimolazione psicomotoria in acqua
– Le Brachiazioni
Come stimolare l’attività degli arti superiori

3. Stimolazione spaziale del bambino:
– Il Granchio e la Ranocchia
– Sollevare e abbassare il bambino nell’acqua, giocare al su e giù, al cangurino…
– Salti dal Bordo
– Utilizzo di Tappetoni e Zattere
– Esercizi di equilibrio e mobilità su supporti galleggianti, adatti per sviluppare sicurezza e coordinazione in acqua
– Arrampicata sulla Palestra
Come utilizzare strutture per permettere al bambino di “arrampicarsi” in acqua, migliorando la forza e la coordinazione.

Lezione 7 - Fisiologia dell'apnea, tra miti e realtà

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 0:44

La lezione 7 affronta in modo approfondito il tema delle immersioni e dell’apnea nei bambini, mettendo in luce sia i pregiudizi comuni che le vere dinamiche sottostanti.

La lezione si apre con l’importanza di comprendere a fondo l’apnea prima di procedere con le immersioni, sottolineando come alcune convinzioni popolari riguardo la capacità dei bambini di gestire l’apnea non corrispondano alla realtà.

Viene evidenziato come la documentazione scientifica su questo argomento sia scarsa a causa di questioni etiche legate alla sperimentazione sui neonati.

Attraverso l’analisi di studi e osservazioni pratiche, si discute come l’apnea influenzi il corpo dei bambini immersi, con particolare attenzione alle reazioni fisiologiche e psicologiche.

L’esposizione include dettagli sugli effetti dell’immersione, come la bradicardia e le modificazioni corporee nei mammiferi acquatici rispetto agli esseri umani, e l’impatto dell’acqua di differente salinità su questi processi.

La lezione offre una panoramica dettagliata e critica sulle pratiche di immersione in acqua per i bambini, sottolineando l’importanza di un approccio basato su evidenze scientifiche e considerazioni etiche.

 

Programma

– Introduzione all’Apnea
Importanza di comprenderla prima di affrontare le immersioni.

– Miti e Realtà
Miti e leggende popolari sulla capacità di apnea dei bambini, chiarimento delle reali capacità di apnea e galleggiamento.

– Basi Scientifiche e Etiche
Discussione sulla scarsa ricerca scientifica in merito per i limiti etici esistenti.

– Studi e Osservazioni
Esempi di studi effettuati e loro implicazioni pratiche. Carl Rosen e le sue osservazioni sui neonati e l’effetto dell’acqua salata.

– Effetti dell’immersione
Bradicardia, minor consumo di ossigeno e reazioni motorie involontarie del corpo.

– Riflesso di Apnea
Dettagli sul riflesso, come si attiva, e le sue implicazioni per l’immersione.

– Impatto dell’Acqua Salata
Discussione sull’effetto dell’acqua non isotonica sull’apnea e le reazioni dei bambini.

– Evoluzione del Riflesso di Apnea
Come il riflesso cambia con l’età e l’esperienza acquatica del bambino.

– Consapevolezza e Apnea
Relazione tra lo sviluppo della consapevolezza del bambino e le sue reazioni all’immersione.

– Approccio Pedagogico alle Immersioni
Strategie per un insegnamento dell’apnea rispettoso delle capacità e delle reazioni individuali dei bambini.

– Conclusione e Riflessioni
Importanza di un approccio informato e sensibile nell’insegnamento dell’apnea e delle immersioni ai bambini.

 

Lezione 8 - Immersioni, propedeutica e finalità

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 0:39

La lezione prosegue il percorso didattico affrontando in modo dettagliato il capitolo delle immersioni, partendo dalle basi costruite nelle lezioni precedenti: ambientamento a secco, ambientamento in acqua, esplorazione, autonomia con i presidi di galleggiamento e stimolazione psicomotoria.

Questo approccio graduale ha creato le premesse favorevoli per introdurre le immersioni, che sono proposte solo dopo che il bambino ha avuto tempo di adattarsi positivamente all’acqua.

Le immersioni, sono un passo importante nel percorso di acquaticità, sono introdotte con cautela e solo dopo aver ottenuto segnali positivi dal bambino nelle sessioni precedenti.

La preparazione include non solo il bambino ma anche il genitore, spiegando dettagliatamente il processo e il loro obiettivo.

Viene sottolineata l’importanza di attendere il momento giusto, basato sulla reattività e l’accettazione del bambino, per evitare esperienze negative che potrebbero interrompere il progresso.

Le immersioni vengono categorizzate in passive e attive, sottolineando l’obiettivo di raggiungere una partecipazione consapevole e autonoma da parte del bambino.

La lezione, enfatizzando l’importanza di un approccio misurato e consapevole, illustra come le immersioni possono essere introdotte e gestite per rafforzare la fiducia e l’autonomia del bambino nell’acqua, sempre con il supporto e la partecipazione attiva del genitore.

Programma

– Riassunto dei passaggi precedenti
Ambientamento, esplorazione, autonomia, stimolazione psicomotoria.

– Introduzione delle immersioni
Condizioni e tempi per introdurre le immersioni basati sull’accettazione e l’adattamento del bambino.

– Preparazione di bambino e genitore
Importanza di preparare e informare il genitore, enfatizzando la gradualità e l’aspettativa realistica.

– Categorizzazione delle immersioni
Differenziazione tra immersioni passive e attive, con l’obiettivo finale di raggiungere l’autonomia.

– Primi approcci alle immersioni
Descrizione dettagliata dei diversi tipi di immersioni (di piedi con soffio, dal bordo, diretta di testa, tramite giochi), con enfasi sull’importanza di finalizzare il tuffo a un obiettivo ludico o esplorativo.

– Raccomandazioni pratiche
Suggerimenti su come gestire le immersioni in modo sicuro ed efficace, incluso il modo di interagire con il bambino e il genitore durante l’esperienza.

– Importanza del feedback e della gradualità
Monitorare le reazioni del bambino per adeguare il programma e assicurare una progressione naturale e positiva.

Lezione 9 - Raggiungimento dell'autonomia - "Acqua Dolce"

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 0:56

La lezione 9 completa il percorso didattico delle immersioni, enfatizzando l’importanza di un approccio attento e personalizzato

Viene esplorata la possibilità di rendere l’attività sempre più accattivante posizionando i giochi in modo strategico, aumentando così l’interesse e l’entusiasmo dei bambini.

L’attenzione viene inoltre focalizzata sulla reazione dei bambini all’immersione, imparando a leggere i feedback positivi o i segnali di stress.

Si passa poi alla descrizione di vari tipi di immersioni attive e giochi che promuovono l’autonomia e l’esplorazione autonoma.

Dopo le attività che vedono il biccolo in una fase dinamica le lezioni si chiudono con un approccio volto al rilassamento della diade e alla cura del legame emotivo tra genitore e bambino nell’ambiente acquatico.

La videolezione si conclude sottolineando la necessità di un’attenta osservazione e adattamento alle esigenze individuali dei bambini, promuovendo un approccio all’acquaticità che sia fisicamente ed emotivamente gratificante.

La lettura efficace di questi segnali di stress permette di intervenire in modo appropriato ma soprattutto preventivo, fornendo supporto, rassicurazione o modificando l’ambiente o l’attività.
Nei contesti educativi e terapeutici, la capacità di leggere e rispondere ai feedback dello stress è essenziale per creare un ambiente sicuro e accogliente, promuovere il benessere e supportare lo sviluppo e l’apprendimento ottimali.

Viene enfatizzata l’importanza di trasformare l’attività in un coontesto di “acqua dolce”, dove il rilassamento, il gioco e il legame emotivo tra genitore e bambino possono svilupparsi, contribuendo ad un percepito naturale e regressivo del setting acquatico.

 

Programma

– Approccio alle immersioni più avanzate

– Come raggiungere la completa autonomia natatoria.

– Utilizzo dei giochi
L’importanza di posizionare strategicamente i giochi per stimolare l’interesse dei bambini verso le immersioni.

– Lettura dei feedback
Le reazioni durante l’immersione

– Slow water e coccole: L’importanza del rilassamento e del tempo dedicato alle coccole per rafforzare il legame tra genitore e bambino.

– Conclusione e riflessioni: Considerazioni finali sull’approccio progressivo e sull’importanza di ascoltare e rispettare le individualità di ogni bambino, promuovendo un ambiente caloroso e accogliente.

 

Lezione 10 - Approfondimento sulla Psicomotricità e Fasi di Crescita

Relatrice D.ssa Greta Bazzani Laureata in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Durata ore 0:56

La lezione tratta la psicomotricità del bambino, con un particolare interesse verso l’impiego dell’ambiente acquatico come strumento terapeutico.

La componente formativa della docente unitamente all’esperienza sviluppata del setting acquatico, sono le basi della trattazione dello sviluppo psicomotorio dei bambini in un contesto che va oltre il tradizionale setting terapeutico.

Attraverso le attività ludiche e strutturate in acqua, si crea un ambiente stimolante e sicuro dove i bambini possono esplorare e potenziare le loro capacità motorie, cognitive ed emotive.

L’approccio della D.ssa Bazzani enfatizza l’importanza di un intervento precoce e personalizzato, che tenga conto delle singole esigenze del bambino, promuovendo al contempo il divertimento e l’apprendimento attraverso il gioco.

L’impronta metodologica riflette un’attenzione particolare alle proprietà “terapeutiche” dell’acqua per facilitare il movimento, migliorare la coordinazione e sostenere lo sviluppo psicosociale.

In questa visione, l’opreatore emerge come una guida esperta, che accompagna ogni bambino in un percorso di crescita e scoperta, sottolineando l’unicità del suo approccio specialistico nella psicomotricità dell’età evolutiva.

La psicomotricità sfrutta il movimento e il gioco come strumenti chiave per favorire l’apprendimento e il benessere, adattandosi ai bisogni individuali dei bambini per supportare il loro sviluppo armonico.

Importante è la distinzione tra psicomotricità e neuropsicomotricità, con quest’ultima che si rivolge a un’ampia gamma di età e necessità, comprese quelle terapeutiche.

La lezione prosegue con l’analisi dell’importanza della relazione di attaccamento tra bambino e caregiver, fondamentale per lo sviluppo socio-affettivo e cognitivo del bambino.

Il ruolo dei genitori, in particolare nel contesto dell’acquaticità neonatale, emerge come cruciale per sostenere e arricchire questo sviluppo.

L’acqua, vista come ambiente naturale di apprendimento e sperimentazione, diventa uno spazio ideale per rafforzare la relazione bambino-genitore e per stimolare le competenze motorie e cognitive attraverso il gioco e l’esplorazione.

La narrazione enfatizza l’importanza di osservare e rispondere ai segnali spontanei del bambino, consentendo ai genitori e agli operatori di sostenere al meglio il percorso di crescita del bambino in maniera rispettosa e adeguata alle sue fasi evolutive.

Il concetto di distanza ottimale, la capacità di interpretare il linguaggio verbale e non verbale, e la necessità di una preparazione tecnica specifica per gli operatori nell’acquaticità neonatale sono sottolineati come elementi chiave per una pratica efficace e sensibile ai bisogni dei piccoli.

Attraverso questo approccio integrato che unisce psicomotricità e acquaticità, si punta a un obiettivo comune: il benessere psicofisico del bambino.

La lezione si conclude sottolineando l’importanza della sperimentazione, dell’esplorazione e della relazione nel processo di apprendimento del bambino, evidenziando come un ambiente stimolante e supportivo sia cruciale per il suo sviluppo complessivo.

 

Programma

– Definizione e Origine della Psicomotricità

– Approfondimento sulle diverse sfaccettature e peculiarità della psicomotricità.

– Obiettivi della Psicomotricità

– Discussione su come la psicomotricità mira a riorganizzare l’equilibrio tra funzioni motorie, affettive, cognitive, e neuropsicologiche.

– Strumenti della Psicomotricità

– Uso del gioco e del movimento come principali strumenti di espressione e sviluppo per bambini.

– Professionisti in Psicomotricità:

– Distinzione tra lo psicomotricista e il neuropsicomotricista (terapista della neuro psicomotricità dell’età evolutiva).

– Acquaticità Neonatale:

– Spiegazione dell’importanza e del ruolo dell’acquaticità neonatale nel contesto dello sviluppo infantile.

– Analisi su come queste due discipline possono complementarsi e interagire a beneficio dello sviluppo del bambino.

– Ruolo dei Genitori nell’Acquaticità Neonatale.

– Limportanza dell’interazione genitore-bambino durante le sessioni di acquaticità.

– Caratteristiche dell’Operatore in Acquaticità Neonatale.

Le qualità e delle competenze necessarie per un operatore in acquaticità neonatale, con un focus sull’empatia, la preparazione tecnica e la capacità di stabilire una distanza ottimale con la diade mamma-bambino.

– Sviluppo Psicomotorio del Bambino

– Descrizione delle tappe principali dello sviluppo psicomotorio del bambino dai primi mesi di vita fino ai tre anni, con particolare attenzione alle competenze acquisite in ciascuna fase.

–  Sviluppo della Consapevolezza Corporea

– Attività mirate all’esplorazione del proprio corpo.

– Giochi che stimolano la percezione di sé nello spazio.

 

Lezione 11 - Approfondimento sulla Psicomotricità e Fasi di Crescita 2

Relatrice D.ssa Greta Bazzani Laureata in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Durata ore 1:56

La psicomotricità gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo infantile, agendo come ponte tra il movimento fisico e lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.

Attraverso attività ludiche e mirate, essa stimola la consapevolezza corporea, la coordinazione, l’espressione delle emozioni e la capacità di interagire con gli altri.

Questo approccio considera il bambino come un’entità unica, dove il corpo e la mente sono interconnessi e dove il gioco e il movimento diventano strumenti chiave per l’apprendimento e la crescita personale.

La psicomotricità, quindi, non solo favorisce lo sviluppo fisico, ma supporta anche quello emotivo, sociale e cognitivo, preparando il bambino a interagire efficacemente con il mondo circostante.

 

Programma

– Coordinazione e Controllo Motorio

– Esercizi per il miglioramento della coordinazione occhio-mano e occhio-piede.

– Giochi che incoraggiano l’equilibrio e la coordinazione generale.

– Espressione Emotiva attraverso il Movimento.

– Attività di espressione libera e guidata.

– L’importanza del movimento nell’esprimere e gestire le emozioni.

– Socializzazione e Gioco di Gruppo

– Attività che incoraggiano la condivisione e il rispetto delle regole.

– Supporto allo Sviluppo Cognitivo

– Attività che stimolano la memoria, l’attenzione e le funzioni esecutive.

– Giochi che favoriscono la risoluzione di problemi e il pensiero creativo.

– Interventi e Strategie Psicomotorie

– Valutazione delle competenze psicomotorie e personalizzazione delle attività.

– Strategie per integrare la psicomotricità nella vita quotidiana del bambino.

– Psicomotricità e Bisogni Educativi Speciali.

– Approcci specifici per bambini con difficoltà o esigenze particolari.

– Supporto alla inclusione e all’autonomia attraverso il movimento.

Lezione 12 - Le normative di riferimento

Relatore Dr Domenico Oliva

Durata ore 0:37

Lezione condotta dal Dr Domenico Oliva, sulle normative che regolano le attività sportive, con focus su quelle materno-infantili.

– Introduzione alle normative sportive
Esplorazione delle leggi che regolano le attività sportive, con enfasi sulle attestazioni e le discipline riconducibili a questo settore.

– Attività materno-infantili
Elenco delle attività più diffuse come l’acquaticità, la ginnastica in gravidanza, il massaggio per i neonati e altre attività fisiche o corporee.

– Normative di riferimento
– Legge Melandri (1999) e il riconoscimento degli istruttori qualificati.

– Ruolo delle regioni nella regolamentazione specifica delle attività sportive.

– Esempi di leggi regionali (Sicilia, Lombardia, Veneto, Toscana) che dettagliano gli ambiti di applicazione e le qualifiche richieste agli istruttori.

– Importanza delle attestazioni e dei diplomi nazionali
Perché i diplomi rilasciati da enti riconosciuti dal CONI, quali federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva, sono essenziali per operare legalmente nel settore.

– Tesserino tecnico
Quando è necessario agli istruttori operanti nelle associazioni e società sportive, distinzione dal diploma nazionale.

– Vantaggi fiscali e legali
Analisi dei benefici per istruttori e società sportive derivanti dal rispetto delle normative, inclusi aspetti legati alle assicurazioni e alle esenzioni fiscali.

– Ruolo di Mammole come agenzia didattica esterna
Il processo di conversione dell’attestato formativo di Mammole in diploma nazionale riconosciuto, garantendo così la conformità con le normative vigenti.

Question Time in diretta ogni 1° martedì del mese

Ogni primo martedì del mese, dalle 18:00 alle 19:00 il Dr. Domenico Oliva organizza un webinar di domande e risposte sugli argomenti trattati nell’acquamotricità Prenatale e Neonatale.

Questa modalità nasce dalla volontà di:

– Assicurare un continuo supporto didattico
La possibilità di interagire direttamente con l’esperto consente di risolvere dubbi o richiedere chiarimenti su aspetti specifici, favorendo un’apprendimento più profondo e personalizzato.

– Fornire flessibilità agli iscritti
Gli incontri facoltativi offrono la libertà di partecipare secondo le proprie esigenze e disponibilità, rendendo l’esperienza formativa più adattabile agli impegni personali.

– Incrementare l’interazione e la condivisione
Questi momenti possono stimolare lo scambio di esperienze e opinioni tra i partecipanti, arricchendo il percorso formativo con prospettive e esperienze territoriali diverse.

– Mantenere aggiornati gli iscritti
La possibilità di partecipare a questi incontri anche dopo aver completato il percorso formativo garantisce un aggiornamento continuo sulle ultime novità e sui progressi nel campo della psicomotricità e dell’acquaticità neonatale.

Piattaforma Google Meet da PC o Smartphone

Orario 18:00 – 19:00
Ogni primo martedì del mese (eccetto agosto).

Link di partecipazione:

https://meet.google.com/hoz-xdoq-xma

L’accesso è da browser o da APP.

 

Sintesi di un precedente Question Time

– Introduzione
Il docente accoglie i partecipanti e risponde ai dubbi relativi agli argomenti trattati nei corsi di acquaticità prenatale e neonatale.

– Importanza del tirocinio
Viene sottolineata l’importanza del tirocinio per chi non ha esperienza diretta nelle attività di acquaticità neonatale, distinguendo il monte ore tra chi ha titoli specifici e chi non ne possiede.

– Diploma e attestazioni
Chiarimenti sul processo di ottenimento del diploma CSen e sull’importanza di completare il tirocinio per chi desidera la certificazione ufficiale.

– La libera professione e la partita IVA cosa fare e le alternative

– Approccio flessibile nell’insegnamento
Riflessioni sull’importanza di adattare le lezioni alle esigenze individuali dei bambini, evitando un approccio rigido e standardizzato.

– Progetti futuri
I Mammole Point e come collaborare.

– Feedback sul corso e domande dei partecipanti
Risposte a domande specifiche sui corsi, sulle procedure di certificazione e sui dettagli pratici dell’organizzazione delle lezioni.

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