Introduzione
Perchè l’acqua è un elemento così speciale?
Potrebbe aiutarmi a trovare una risposta l’osservare l’acqua da vicino, così vicino fino ad entrare nei suoi tessuti, nella sua materia, tra i suoi atomi; così vicino da diventare io stessa acqua.
Che effetti ha nelle relazioni?
Allora se io fossi acqua potrei prendermi cura delle emozioni che ogni essere umano lascia fuoriuscire attraverso la pelle; riscaldare dove c’è bisogno di calore, avvolgere se c’è ricerca di sicurezza, nutrire dove c’è necessità di amore.
Nei paragrafi seguenti troverete un insieme di riflessioni sulle caratteristiche chimiche che rendono speciale la molecola d’acqua e con un po’ di immaginazione come essa sia d’aiuto nel fluire della relazione.
Cenni di chimica – Composizione
Io, l’acqua, sono frutto di una reazione tra due gas; sono un composto chimico costituito da molecole formate da due elementi differenti: Idrogeno ed Ossigeno.
Se i gas Idrogeno ed Ossigeno sono mescolati in un pallone e si avvicina il pallone ad un fiammifero acceso, la miscela esplode con formazione di acqua!
Idrogeno, il gas più leggero che si conosca e Ossigeno, il gas indispensabile per la respirazione reagiscono per formare acqua: non è questo straordinario?
Ho dunque nella mia memoria la leggerezza, la mancanza di confini e la vita stessa, perché senza respiro non c’è vita.
Un composto come l’acqua è costituito da molecole, che sono le più piccole unità discrete.
Molte proprietà chimiche e fisiche di un composto dipendono dalla struttura molecolare:
- come gli atomi si legano insieme in una molecola
- come le molecole si uniscono per formare lo stato liquido o solido
Cos’è lo stato liquido
Secondo un concetto base della chimica la materia è quella che è, a causa della natura dei suoi costituenti, i quali sono molto piccoli.
Pertanto, è richiesta una certa immaginazione per collegare il comportamento di queste particelle piccolissime al comportamento delle sostanze chimiche nel mondo macroscopico.
Si può pensare che i liquidi siano costituiti da isole cristalline immerse in un mare di molecole in movimento caotico che costituiscono un gas reale di elevata densità; un tale modello considera il liquido come stato intermedio tra gas e solido, materialmente costituito da solido e da gas reale.
Tra molecole di un liquido agiscono forze attrattive di entità sufficiente a non consentirne la separazione ma insufficiente a bloccarle nelle posizioni fisse di un reticolo cristallino (tipico di un solido).
Le molecole di un liquido sono in continuo movimento reciproco, e scorrono le une sulle altre senza separarsi.
Sono come tante mani che sfiorano chi vi si immerge, una carezza continua, una perfetta sincronia di movimenti armoniosi completamente flessibile e sensibile ad ogni stimolo. Ballerine di nuoto sincronizzato senza una coreografia ma con un tale ascolto da risultare in perfetta armonia.
Un liquido è quindi un fluido e pertanto assume la forma del recipiente che lo contiene e non ha una forma definita, ma ha un volume determinato.
Mi modifico senza che vi sia bisogno di richiesta e sostengo chi si affida a me, ne posso sciogliere i nodi e far affiorare ricordi.
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La molecola H2O
È noto che la formula dell’acqua è H2O: il simbolo dell’ Idrogeno H, è seguito dall’indice 2 a significare che 2 atomi sono presenti nella molecola dell’acqua; segue il simbolo dell’Ossigeno O senza alcun indice specifica che un singolo atomo è presente nella molecola.
L’atomo di ossigeno è legato in maniera molto forte a due atomi di idrogeno.
La forte differenza di elettronegatività tra le due specie di atomi determina una diseguale localizzazione delle cariche, la molecola presenta pertanto proprietà polari.
La regione vicina al nucleo di idrogeno è infatti debolmente positiva, mentre quella del nucleo di ossigeno è debolmente carica negativamente.
Questo influisce su molte caratteristiche microscopiche e macroscopiche dell’acqua rendendola speciale:
1- La geometria delle molecole: la molecola d’acqua, in termini di polarità, presenta quattro vertici di cui due negativi (doppietti non coinvolti nel legame covalente) e due positivi (atomi di idrogeno), ma l’angolo tra gli H non è di 109° come avverrebbe in un tetraedro regolare, bensì di 104.5° per motivi di interazione elettrostatica.
2- Le modalità di aggregazione tra le molecole: i vertici costituiti dagli H di una molecola tendono, sempre per interazione elettrostatica, ad attrarre i vertici costituiti dall’O delle molecole circostanti cosicchè si forma un legame relativamente forte tra le molecole.
La polarità della molecola e la presenza di numerosi legami a idrogeno determinano le peculiari caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua:
Elevati punto di fusione (0 °C), punto di ebollizione (100 °C), calore specifico (1 cal/g°C) e calore latente di evaporazione (596 cal/g a 0 °C e 540 cal/g a 100 °C).
Cosa significa?
Queste sono le caratteristiche che mi permettono di risentire della presenza delle cariche elettriche, di esistere allo stato liquido in condizioni ambiente: mi rendono una molecola speciale capace di adattarmi a qualsiasi forma, resistente ai cambiamenti di temperatura così importanti per la termoregolazione e le funzioni vitali degli organismi viventi.
Grazie al legame a idrogeno posso mantenere insieme le mie molecole con la tendenza ad ostacolarne il movimento, ossia a contenendo la loro energia cinetica, quindi anche movimenti bruschi ed inaspettati vengono ostacolati e perciò limitati.
Queste caratteristiche chimico-fisiche mi rendono viva e in grado di trasformarmi in un ambiente caldo ed accogliente.
Le Relazioni
Definizione
La definizione di relazione secondo il Vocabolario Treccani è nel nostro caso: …2.– Connessione o corrispondenza che intercorre, in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti…come rapporto, legame o vincolo reciproco…”
Se approfondiamo il termine latino relatio -onis, der. di referre «riferire», ci accorgiamo che contiene significati profondi quali: ricondurre, portare indietro, contraccambiare ma anche raccontare o imitare.
Come due corpi possono raccontarsi senza l’utilizzo del linguaggio? In questo viene d’aiuto la biochimica.
Ormoni, comportamenti ed emozioni
Gli ormoni sono dei messaggeri chimici che coordinano l’attività di cellule e tessuti diversi.
L’integrazione funzionale tra i vari organi è resa possibile dalle informazioni che vengono diramate per via nervosa o tramite circolo sanguigno (canale nervoso e canale umorale).
Questi due sistemi di informazione e regolazione sono fra loro strettamente coordinati da un unico centro di controllo (l’ipotalamo) e da sistemi interdipendenti di effettori cellulari*.
Le ghiandole endocrine immettendo nel circolo sanguigno prodotti chimici (gli ormoni) influenzano tessuti più o meno lontani.
Le modificazioni funzionali e a volte strutturali, indotte dagli ormoni soddisfano in genere l’esigenza di adattare l’organismo alle condizioni imposte dall’ambiente interno o esterno. Ecco che si parla di omeostasi, ovvero l’adattamento che ha la funzione di preservare l’organismo nelle condizioni fisiologiche ottimali.
“Ci sono due principali direzioni nell’organismo, regolate dal sistema attacco o fuga e dal sistema neurovegetativo..” scrive Verena Schmid; ”..Ognuna di queste direzioni attiva una grande famiglia ormonale ed i relativi comportamenti”.
Gli ormoni del sistema neurovegetativo sono gli ormoni sessuali (endorfine, estrogeni, ossitocina, prolattina, progesterone, vasopressina), gli ormoni dell’espansione dell’apertura, del legame, della condivisione e dunque della relazione.
Ormoni, comportamenti ed emozioni sono pertanto strettamente legati.
Intorno alla nascita
Sia nella futura mamma che nel futuro papà, vicino al periodo della nascita aumentano gli ormoni sessuali per garantire un’accoglienza sicura al neonato.
La produzione di ossitocina e prolattina donano calma, la inducono ad aprirsi e legarsi con altre donne al fine di proteggere i cuccioli.
L’aumentata capacità del sistema parasimpatico nella donna in gravidanza, produce anche “sogni ad occhi aperti”. Nel terzo trimestre, le fasi di sonno REM aumentano e si avvicinano ai ritmi di sonno fetale. Le onde cerebrali materne rallentano e si avvicinano altrettanto a quelle del bambino.
I sogni aumentano e rappresentano il piano più diretto e autentico di questa relazione, in tali sogni spesso appare l’acqua: il suo movimento ed il suo aspetto parlano del mondo emozionale della madre in cui è immerso il bambino.
Una volta nato è importante per il neonato avere un continuo rapporto con l’acqua, la relazione che esso ha stabilito nei mesi di gestazione può essere mantenuta. Il neonato in acqua si abbandona e ritrova liberi i propri movimenti, gli permette di controllare la respirazione e la nudità gli permette di esprimersi in modo totale. Di questa totalità ne beneficia anche la madre o il padre che attraverso il contatto corpo a corpo riceve questo flusso energetico.
Conclusioni
L’ambiente esterno
Abbiamo compreso come il nostro organismo si adatti alle condizioni dell’ambiente esterno nella ricerca di un equilibrio che influenza le nostre emozioni.
Se l’ambiente esterno è accogliente e tranquillo stimolerà la produzione degli ormoni del sistema neurovegetativo favorendo l’apertura.
L’acqua
Quando entriamo in vasca, l’acqua diventa l’ambiente esterno in cui muoverci e a cui adattarci e noi siamo i corpi di cui l’acqua calda e materna si prende cura.
Grazie alle mie proprietà chimico fisiche sono un fluido speciale: mi adatto magicamente avvolgendo i corpi immersi e come in una carezza continua mi prendo cura di loro, li sorreggo con delicatezza liberandoli dal peso fisico e da quello dei loro pensieri.
Le azioni e le reazioni sono più lente: rispettano i tempi dilatati dei bambini, rispettano i tempi dilatati del nostro bambino interiore che sentendosi protetto può permettersi di tornare presente. Così, ora possiamo prenderci cura di lui.
I movimenti diventano armoniosi e fluidi trasformando in bellezza ogni gesto semplice.
Essendo un fluido incomprimibile il suono si trasmette più velocemente, ecco che un bambino che si abbandona tra le braccia del genitore con le orecchie sott’acqua potrà percepire il battito del suo cuore ed il suono del suo respiro riportandolo indietro nel tempo a quando era nella pancia.
E perché no, dato che mi sto immaginando di essere acqua… mi potrei sentire libera di contenere anche l’energia emozionale che mi arriva? Trasportare o meglio tradurre gli impulsi delle persone che si fanno avvolgere da me? Adattarmi alle diverse forme vitali e renderle capaci di un dialogo profondo, fluido?
L’acqua possiamo affermare che favorisce il dialogo nella diade ma anche un dialogo con il nostro io più profondo, è capace di colmare i vuoti riempiendo la distanza e perciò avvicina e mette in contatto. Riempie dove ci sono lacerazioni nell’anima.
Osservazioni
Negli esercizi di rilassamento nella parte finale della lezione in acqua, ho notato che le madri che riescono a mettersi in ascolto completo spesso si commuovono e sembra che l’acqua abbia il potere prima di far emergere e poi di curare ed asciugare quelle lacrime che si sciolgono e scompaiono. D’altra parte i bambini sorretti dalle loro braccia si lasciano andare in uno stato di totale abbandono e fiducia incredibili.
C’è grande amore in tutto questo.
Fulvia Alessandra Frambati
Corso di Acquamotricità pre-natale e neonatale
Anno 2019
*sostanza (ione o molecola, semplice o complessa) che, a livello cellulare, concorre a regolare l’azione catalitica degli enzimi, ora accelerandola (e. attivante), ora inibendola (e. inibente).
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Bibliografia
Chimica-Seconda edizione, 1998 Kotz & Treichel
Biochimica Medica- Strutturale, metabolica e funzionale, 2014 Siliprandi & Tettamanti
D&D n°90 “Padri sì – padri no”
D&D n°26 “Le acque”
D&D n°48 “L’acqua nel parto”
We are all water babies – Jessica Johnson & Michel Odent